Vinicio Marchioni racconta un complesso prisma di emozioni 

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Vinicio Marchioni racconta un complesso prisma di emozioni 

Mobile photo Nicola Garofano

Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Paola Giannini, Marco Vergani hanno raccontato al pubblico del Campania Teatro Festival un complesso prisma di emozioni di due relazioni ottuagenarie attraverso monologhi interconnessi invece di scene recitate.
Uno studio su “Illusioni” per la regia di Vinicio Marchioni, il quale conferisce una forma elegante e un ritmo che fissa l'attenzione del pubblico al flusso delle parole, in prima assoluta a Napoli dall’opera teatrale di Ivan Vyrypaev, noto drammaturgo e sceneggiatore russo, all’inizio è un lavoro sorprendentemente coinvolgente sull'amore, l'impegno e le opportunità mancate di due coppie anziane sposate da tempo, Denny e Sandra e dei loro migliori amici, Albert e Margaret.
Gli attori, vestiti con un pantalone nero elegantemente casual e una t-shirt bianca, entrano sul palco uno ad uno e si siedono sulle quattro sedie di ferro battuto dove si rilassano stabilendo tra loro un contatto visivo sorridente anche durante l’esplicazione dei monologhi.
Illusioni parla di personaggi che ricordano i classici borghesi americani fine anni 50 con il solito trito e ritrito mestiere: il professore. Nei romanzi americani c’è sempre un personaggio principale che fa il professore, che si lascia andare con qualche suo studente, per rompere la monotonia e la noia della loro esistenza, come la vita abbastanza noiosa narrata in questa pièce teatrale. 
La pièce inizia con una storia su Sandra e Denny, sposati da 52 anni. Denny sta morendo e racconta a sua moglie cosa gli ha dato la loro vita insieme:"Tutto ciò che ho guadagnato in questa vita, l'ho fatto grazie a te, Sandra", che il suo amore era una luce potente, "che illuminava tutto ciò che lo circondava". Il monologo iniziale, una dichiarazione commovente, continua ed è così sopra le righe che quando si arriva alla fine, si sospetta che ci debba essere di più nella storia. Presto sentiamo la storia di Sandra e quella dei loro amici Albert e Margaret, che risale a mezzo secolo fa. Sentiamo bugie e verità e verità su bugie, un groviglio di mezze verità e mezze bugie.
Ogni monologo successivo aggiunge un'ulteriore svolta. Amarezza e dolcezza si mescolano mentre le vite, gli amori, le illusioni e le morti delle coppie si dispiegano gradualmente e nessuno, in questo quartetto affiatato, conosceva appieno gli altri o i loro sentimenti più intimi. Non impariamo molto sulle due coppie, apprendiamo soltanto che Margaret ha un "buon senso dell'umorismo".
Alla fine dello spettacolo Vinicio Marchioni ha parlato di Ivan Vyrypaev, il più importante autore teatrale russo del ventunesimo secolo, che ha reso pubblico una lettera rivolta a 40 teatri statali russi che mettono in scena le sue opere e che le percentuali dei suoi diritti d’autore li verserà al soccorso per i rifugiati ucraini.  Ciò li è costato l’espulsione dalla Russia e il rischio di 15 anni di carcere se tenta di rientrare. Di seguito la lettera:

Cari colleghi!
Nel vostro teatro si recita una delle mie opere e, in alcuni casi, più di una. In accordo con il nostro contratto voi mi versate trimestralmente una percentuale sulle vendite dei biglietti.
Poiché il vostro teatro è finanziato dal Ministero della Federazione Russa o dal Dipartimento della Cultura della vostra città, cioè da quello stato che sta conducendo una guerra criminale contro il popolo ucraino, uccidendo i cittadini di questo paese e distruggendo le infrastrutture di città e villaggi, ho deciso e voglio informarvi che tutto il denaro che riceverò dal vostro teatro sarà trasferito ai fondi di soccorso ucraini. Naturalmente (e voglio sottolinearlo), questo denaro sarà usato solo per scopi pacifici e in nessun modo per scopi militari.
Il nostro denaro andrà ad aiutare i rifugiati ucraini, i bambini e le madri che hanno bisogno di questo aiuto ora. Sono contento che in questo modo il denaro del bilancio culturale della Federazione Russa sarà dato in modo equo a coloro che hanno sofferto e soffrono per il barbaro attacco della Russia. Cercherò di informarvi in dettaglio sugli scopi specifici ai quali è stato destinato il denaro che abbiamo guadagnato insieme.
E il pubblico che, in Russia, compra i biglietti per i miei spettacoli dovrebbe sapere che comprando un biglietto per la vostra rappresentazione della mia opera, stanno anche dando un contributo concreto per aiutare gli ucraini tragicamente colpiti e, almeno, in qualche misura (ovviamente, incredibilmente piccola) compensare il danno mostruoso che la Russia sta infliggendo all’Ucraina.
Sono particolarmente felice di annunciare la mia decisione al Teatro BDT, al Teatro Nazionale e al Teatro d’Arte di Mosca, perché le royalties di questi teatri sono molto più alte di quelle di tutti gli altri teatri messi insieme. Così, insieme a voi, stiamo già iniziando a fare quello che un giorno (ne sono assolutamente sicuro) farà l’intera nazione russa.
Questa lettera sarà pubblicata nei media, sui social network e sul mio sito web, in modo che la nostra azione per aiutare gli ucraini sia seguita sia in Russia che all’estero. Grazie per essere insieme.