«Noi ci abbiamo messo il seme, a voi chiediamo i muscoli. L’anima. Il cuore. Quest’anno vogliamo il vostro cuore. Non avete scampo, gli spettacoli del Nest ve lo strapperanno dal petto. Preparatevi. È nata! N’ata stagione.»
Questo è il propositivo del Collettivo Nest dal titolo “Per una stagione fortissima, vogliamo i vostri muscoli”.
Un grande successo quest'anno per la compagnia Nest che ha ottenuto il riconoscimento del Mibact per 3 anni e affidato l'inclusione sociale per tutto il lavoro che stanno svolgendo.
Anche sostenendo #GiovaniO'Nest, un progetto di avvicinamento al teatro rivolto a giovani (18-25 anni) della periferia est di Napoli, infatti, la compagnia a dicembre 2016 ha deciso di aprirsi ancora di più al quartiere, organizzando una serie di attività laboratoriali, formative e di visione condivisa, con lo scopo di avvicinare i giovani a rischio al teatro, formando appunto un gruppo dal nome #GiovaniO'Nest. Per alcuni dei ragazzi della compagnia Nest il teatro è stata l'alternativa ad una vita di criminalità e di delinquenza, riuscendo ad attirare in questi anni l'attenzione di molti ragazzi del quartiere attraverso gli abbonamenti “sospesi” coinvolgendoli anche nella gestione organizzativa della stagione stessa, fino ad arrivare alla creazione di una piccola compagnia “primavera” del Nest. Infatti, quest'anno con Gli onesti della banda saranno al Teatro Diana, per l’Arco di Diana.
Per l’anno 2018/2019 il gruppo avrà la possibilità di continuare la formazione, si apriranno le porte a nuovi ragazzi del quartiere, che avranno la possibilità di lavorare con artisti come Andrea Renzi, Luciano Saltarelli e Roberto Aldorasi, sempre in maniera completamente gratuita.
Grande novità di quest’anno il progetto L'Arco di Diana – Il Teatro protegge i talenti, attraverso il quale il teatro Diana adotta e sostiene alcuni spettacoli della stagione Nest, tramite un progetto di promozione, comunicazione, di mobilitazione del pubblico e di visione trasversale del teatro.
«Sono molto contento di quest’accordo fatto con il teatro Nest – dice Lucio Mirra del teatro Diana riguardo al progetto l’arco di Diana - siamo sempre stati molto attenti a portare il teatro nelle periferie. Sono 50 anni che faccio teatro, ho fatto parecchie produzioni e mi ricordo sempre che, molti spettacoli, li portavamo a Secondigliano, al teatro Maestoso, che ora non c’è più, era un bellissimo teatro e portavamo lì le nostre compagnie, perché eravamo attenti a portare nelle periferie di Napoli quegli spettacoli che avevano sempre molto successo. Sono veramente contento dell’Arco di Diana e poter organizzare delle navette con gli abbonati del Teatro Diana e portarli al Nest e far vedere tipi di spettacoli che altrimenti non avrebbero la possibilità di vedere.»
«É stata la famiglia Mirra – precisa Adriano Pantaleo - che ci ha chiamato e ci ha voluto incontrare chiedendo come poteva sostenere la nostra attività. Ed è stata per noi una cosa meravigliosa e al di là di questo scambio di pubblico, che per noi è fondamentale, perché rientra in una linea programmatica, il cercare di abbattere questo muro che non esiste, ma c'è, tra Napoli e San Giovanni, e l’arco di Diana è un modo per farlo. La famiglia Mirra sosterranno questo progetto anche economicamente, per le giovani compagnie, pagando tutti quei costi morti che sarebbero andati a gravare sul loro cachet e permettendo a questi giovani di essere al Nest quest'anno.»
La formula del Nest è sempre quella dei 2 spettacoli al mese e si parte il 9 e 10 ottobre con il ritorno al Nest di Mario Martone che porta in scena, dopo 35 anni, “Tango glaciale Reloaded” in un riallestimento a cura di Raffaele di Florio e Anna Redi con in scena Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro. Il 10 e 11 novembre Gennaro Di Colandrea e Valentina Elia accompagneranno il pubblico in un viaggio in versi e musica nella poesia dialettale con “Poveri Cristi”. Anche quest’anno non mancherà la formula “Una serata al Nest con”, ciclo di eventi con grandi ospiti inaugurato il 25 novembre dal regista Massimiliano Civica con “Parole Imbrogliate”, una lezione spettacolo su aneddoti, storie, detti memorabili e vita di Eduardo De Filippo. Un grande regalo per il pubblico del Nest il 14 e 15 dicembre con lo spettacolo (fuori abbonamento) “Aspettando il tempo che passa” (e mentre passa nuje ce famicco viecchie), scritto con i detenuti dell’Istituto Penitenziario Minorile di Airola, nell'ambito del progetto Il palcoscenico della legalità ideato da Giulia Minoli (progetto di Co2 Crisis Opportunity Onlus in collaborazione con Nest Napoli est Teatro), con Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo, Valentina Minzoni e Salvatore Presutto per la regia di Emanuela Giordano.
Si chiude l’anno il 29 dicembre con la seconda “Serata al Nest con” (fuori abbonamento) la poliedrica artista Isa Danieli in “Raccontami una passeggiata devota”, un omaggio agli autori di teatro che hanno accompagnato la sua incredibile carriera.
Ad aprire il nuovo anno ci penserà Vinicio Marchioni che scrive, dirige e interpreta il testo de “La più lunga ora” accanto a Milena Mancini con le musiche dal vivo di Ruben Rigilio, ripercorrendo il sofferto percorso interiore del poeta, attraverso un flusso di ricordi narrati in prima persona.
Il 9 e 10 febbraio si va nello spazio con “Vieni su Marte” della compagnia Vico Quarto Mazzini che ritrae frammenti di un’umanità disposta a lasciare il proprio pianeta per scoprire l’ignoto. A seguire il 23 e 24 febbraio Carlo De Ruggieri porta in scena con la regia e traduzione di Monica Nappo “Ogni bellissima cosa” di Duncan Macmillan, un monologo interattivo che diventa un potente inno alla vita. La fantascienza approda nel teatro del futuro per riflettere sul presente con CHAOS- Humanoid B12 di Daniele Ronco il 2 e 3 marzo, spettacolo vincitore del premio di drammaturgia “Le strade degli altri”(2017). Il drammaturgo e regista Michele De Vita Conti scrive e dirige „Lady Macbeth Scene – da un matrimonio“ con Maria Alberto Navello in scena il 16 e 17 marzo (fuori abbonamento). Il giovane palermitano Giuseppe Tantillo indagherà nella commedia “Senza Glutine”, il 6 e 7 aprile, l’eterno tema delle dinamiche di coppia e tutti gli stereotipi ad esso connesso con un’ironia allo stesso tempo dissacrante e sensibile. Il 12 e 13 aprile andrà in scena il meraviglioso reading a quattro voci dell’opera di Primo Levi „Se questo è un uomo“ (fuori abbonamento) per la regia di Daniele Salvo.
Un tuffo nel passato il 4 e 5 maggio con l’adattamento teatrale (firmato da Sergio Pierattini) di "Regalo di Natale" di Pupi Avati, con la regia di Marcello Cotugno. Uno spettacolo sul gioco, quello con le carte, ma in misura non meno importante sull'amicizia tradita e sulle relazioni umane, di cui il poker è l'emblema. Con date da definire in scena l’attore reduce del successo a Cannes (Dogman) Edoardo Pesce e il suo spettacolo di teatro canzone „I was Born in T.B.M“, un viaggio, ironico e surreale nel quartiere dove è nato e cresciuto; e ancora „Una serata al Nest“ con Vincenzo Salemme felice, come tutti gli altri artisti ospiti, di unirsi all’atto di militanza culturale che il Nest porta avanti da cinque stagioni.
Infine, ci sarà il White Rabbit, Red Rabbit con Massimiliano Gallo, un esperimento socaile in forma di spettacolo, l'attore che lo interpreta per un'unica volta, senza regia e senza prove, apre la busta sigillata c he contine il testo già sul palco e ne condivide il contenuto con il pubblico.