“La Vacca”, una fiaba neorealista accende il Theatron di Portici

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“La Vacca”, una fiaba neorealista accende il Theatron di Portici

Sabato 11 ottobre alle 20.30 e domenica 12 alle 18.30, il Theatron di Portici apre le porte a un racconto intenso e carnale: La Vacca, nuova produzione BEAT Teatro, scritta da Elvira Buonocore e diretta da Gennaro Maresca, che ne è anche interprete insieme a Vito Amato e Anna De Stefano. Uno spettacolo che attraversa i confini del reale per farsi parabola del desiderio, della fama di vita, dell'impossibilità di restare neutrali quando la carne comincia a bruciare.

Siamo in un'estate torrida, in una periferia napoletana senza nome, dove il cemento e la noia hanno divorato ogni sogno. Donata e Mimmo, due fratelli giovanissimi, vivono un tempo sospeso, tra l'indifferenza degli adulti e la mancanza di futuro. Poi, improvvisamente, qualcosa si muove: Donata scopre se stessa, si guarda, si misura, si desidera.
È il risveglio di un corpo che non sapeva di poter essere luce, di poter bruciare. E quando arriva Elia, uomo misterioso e perturbante, quel fuoco si trasforma in necessità, in ossessione, in atto vitale.

La Vacca  è una favola neorealista, costruita sul paradosso: la realtà è così cruda da diventare fiaba, e la fiaba così concreta da sembrare cronaca. Elvira Buonocore scrive una storia fatta di silenziose rivoluzioni interiori, dove il desiderio non è mai puro né lineare, ma un animale fragile e prepotente, pronto al saccheggio, come i corpi che lo abitano.
La regia di Maresca – accompagnata dal disegno luci di Alessandro Messina, le luci di Mario Ascione ei costumi di Rachele Nuzzo – costruisce uno spazio che non consola, ma osserva, respira, pulsa. Un mondo dove la poesia è sporca, ma necessaria.

La compagnia BEAT Teatro conferma la sua identità coraggiosa, sempre in bilico tra sperimentazione e verità, portando in scena una drammaturgia che non si limita a rappresentare, ma indaga l'origine del sentire umano. “La Vacca” è un atto politico e poetico insieme: racconta il desiderio come forza primordiale, come gesto di ribellione contro un sistema che impone apatia e consumo.

NOTA DI REGIA. La vacca in tutto. La vacca sacra e la vacca profana. La vacca come desiderio di un seno grosso, come desiderio di una rivalsa. La vacca come sesso, un segno di carne, lussuria, maternità, fibra animale. La vacca simbolica, dispensatrice di fertilità. La vacca elevata all'ennesima potenza, elevandola a simbolo, universalizzandola. Ecco che avanza, la vacca in posa, impacciata davanti ad una telecamera, si chiama Elia, fa il pastore ma l'uomo/industria gli ha tolto la sua ragione di vita: le sue mucche. Ecco una vacca che dà cornate, dà di testa, si stanca e poi si abbandona, annichilita. È una vacca giovane e si chiama Mimmo. Il suo desiderio è dimostrare al mondo che lui ce la può fare. Poi si scoccia. Cade e si ferma, immobile arreso, disgustato dal grigiore che domina intorno. Mimmo ha una sorellina, un'altra vacca, si chiama Donata, il suo desiderio più forte è avere un seno grosso come le star della televisione, le serve per amare e servire. Donata è una adolescente intontita dai media che vuole disperatamente donare qualcosa di suo. Si incontreranno questi tre personaggi. Tre vacche perfettamente umane. Donata, Mimmo e Elia, legati e lontani chilometri, nella lingua, nell'età, nel desiderio nascosto, mantenuto rigorosamente segreto. Sono vacche sincere, coerenti fino alla fine, chiederanno amore, fino alla fine. Inconsapevoli spiegheranno le loro esistenze, all'ombra del fato o del caso e quindi all'ombra di una vacca più grossa, talmente grossa che non si riesce a vedere. Una macrovacca sicura di essere molto più che un ruminante e basta.

Riconoscimenti: Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti XIII Edizione, Premi Voci dell'Anima 2021 al Teatro della Centena dì Rimini (Premio della critica ex-aequo, Premio della stampa, Premio sezione teatro, Premio Confine-Corpo), Premio "Per fare il teatro che ho sognato" Per-formare il Sociale - Il Dipartimento SARAS, Sapienza Università di Roma per il bando Presente Futuro 2021.