“Il corpo dell’attore va usato come un violino, è una questione di tecnica riuscire ad ottenere quella particolare nota.” Luigi Lo Cascio

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“Il corpo dell’attore va usato come un violino, è una questione di tecnica riuscire ad ottenere quella particolare nota.” Luigi Lo Cascio

Domani, 27 settembre 2018, alle ore 18, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli, sarà presentato il libro “Ogni Ricordo Un Fiore”, opera prima del noto e pluripremiato attore-regista Luigi Lo Cascio.
Condurrà l’evento Conchita Sannino con la collaborazione dell’Associazione A Voce Alta.
L’attore palermitano possiede un fascino misterioso. É schivo, serio, impegnato e riesce a trasmettere forza e fragilità al tempo stesso. Ha lavorato con i più noti registi italiani partecipando a film cult.
Diplomatosi all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma nel 1992, su segnalazione dello zio Luigi Maria Burruano, recentemente scomparso, ottiene il ruolo di Peppino Impastato nel film “100 Passi”, diretto da Marco Tullio Giordana che gli vale un David di Donatello quale migliore attore protagonista.
Nel 2001 vince la Coppa Volpi per il film “Luce Dei Miei Occhi” di Giuseppe Piccioni.
Nel 2003 lo ricordiamo ne “La Meglio Gioventù” di Marco Tullio Giordana e ancora in “Buongiorno Notte” di Marco Bellocchio, sempre nel 2003 e ne “La Bestia Nel Cuore” di Cristina Comencini nel 2005.

                             
Esordisce come regista nel 2012 con “La Città ideale”, presentato alla 69ª Mostra del Cinema di Venezia.
Il protagonista del romanzo “Ogni Ricordo Un Fiore” è Paride Bruno, un uomo che disperatamente vuole diventare uno scrittore. In viaggio da Palermo a Roma, decide di rileggere tutti i suoi numerosi tentativi di romanzo abortiti sul nascere e decidere cosa farne.
Egli si è cimentato in ogni genere letterario e di stile ma non ha saputo continuare la narrazione. Eppure, rileggendoli con calma, scopre che in ognuno di quegli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue emozioni, dei suoi ricordi. Ognuno di essi è un tassello che va a formare il quadro della propria esistenza, quelle pagine “sparse“ sono anzi la vita stessa.
Eccone una pagina, un frammento, un incipit: “Il tuo sorriso comparve la prima volta nel mondo quando si fracassò lo specchio che non avevi finora mai mollato, esattamente nell’istante in cui, cadendo forte a terra s’infranse in mille pezzi: non eri più l’immagine di un unico riflesso ma ti sentivi innumerevole. Fu questo a far irrompere la gioia in quella serie illimitata di frammenti.”.
I temi del libro sono quelli universali: la morte, i rapporti interpersonali, il viaggio come metafora della vita e altri che il lettore attento e partecipe alle emozioni del protagonista può trovare.
La scrittura  è “alta”, come si conviene a un attore colto e raffinato.
Ci auguriamo che il libro possa diventare un film diretto dallo stesso autore.
Buona Lettura!!!