"Come si scrive la musica?" Antonio Onorato e il suo laboratorio tenuto a Napoli Città Libro

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"Come si scrive la musica?" Antonio Onorato e il suo laboratorio tenuto a Napoli Città Libro

Se guardi e ascolti Antonio Onorato pensi subito agli indiani d’America, alle praterie, alle montagne che fanno da sfondo ai fumetti di Tex Willer, al dio Manitù  che regge la vita umana e l’universo intero. Eppure questo straordinario chitarrista e compositore è nato ad Aquilonia, in  provincia di Avellino, classe 1964.  
Lo abbiamo incontrato di recente tra una moltitudine di ragazzi durante l’evento Napoli Città Libro tenutosi al Castel Sant’Elmo dal 4 al 7 aprile. In quest’occasione ha proposto un laboratorio musicale per imparare a scrivere o disegnare ispirati da brani musicali con diverso ritmo e cadenza.  I brani proposti sono stati trascinanti, tra cui una splendida Tammurriata nera rieseguita per la felicità dei presenti.
Antonio Onorato è “un’eccellenza campana” conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Egli vanta collaborazioni con musicisti del calibro di: Franco Cerri, Enrico Rava, Eddy Palermo, Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso, Jim Hall, Mick Goodrick, Toninho Horta, Pat Methney e il nostro amatissimo Pino Daniele.

                          
Ha inciso per diverse Case discografiche ben 23 album! Ha una collezione di chitarre prestigiose, ma suona anche un particolarissimo strumento: la Yamaha G 10, un modello  di chitarra synth (sintetizzatore), ribattezzata da lui stesso chitarra a fiato o breath guitar caratterizzato dal fatto che l’intensità del suono e le armonie sono gestite dal fiato dell’artista grazie a un breath controller ovvero una imboccatura simile a quella di uno strumento a fiato.
Intervistato da noi sui prossimi impegni ha detto:«Sto per partire per Milano per una serie di concerti e poi in Svizzera. In estate presenterò una mia composizione nel mio paese di origine Aquilonia con musicisti, miei amici, tutti da scoprire. Comporre per orchestra mi soddisfa molto interiormente. Ho una visione più totale della musica  e avere nella mente più strumenti, oltre la chitarra, mi gratifica».
Grazie Maestro! Noi speriamo che tenga al più presto una serie di concerti anche al San Carlo di Napoli in modo che il suo sogno si avveri e che sempre più persone apprezzino la sua arte e la sua straordinaria musica.