«Le storie belle devono finire perchè altrimenti la bellezza si perderebbe nell'abitudine». Intervista a Luca Bonasera

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Dal 29 novembre è disponibile in digital download e in rotazione radiofonica “Cattive abitudini” (etichetta Music Ahead), secondo singolo del cantautore romano Luca Bonasera che anticipa l’album d’esordioIn contemporanea online anche il videoclip.

Luca Bonasera, cantautore e blogger, cresciuto nella provincia romana, si avvicina al mondo della musica e della scrittura sin da adolescente prendendo parte a molte manifestazioni musicali della realtà laziale. Partecipa a molti concorsi e festival che lo vedono sempre tra i primi classificati. Nel 2005 partecipa anche all’Accademia di Sanremo, arrivando alle finali nazionali. Segue un lunghissimo periodo di distanza dalle scene musicali, intraprendendo la carriera artistica in ambito turistico. Otto anni in uno dei maggiori tour operator italiani formano Luca sul punto di vista autoriale, musicale e attoriale, arrivando a ricoprire svariati ruoli, fino al ruolo di capo equipe e capo animazione. Poco dopo l'artista firma un contratto con Music Ahead per la produzione del suo primo album in uscita questa primavera.

Cattive abitudini è il tuo nuovo singolo, com'è nata questa canzone, quale messaggio ci vuoi comunicare e poi, quali sono queste tue cattive abitudini?

«Di solito le cose che vengono meglio sono quelle che vengono di getto, è come se “vomitassi” un'emozione e "Cattive abitudini" è nata un proprio così. La canzone parla di una storia iniziata nel 2011, ma l'ho scritta una notte del lontano 2015. Credo che le emozioni, quelle più vere, vengano scritte meglio quando escono di getto. In questa canzone, quello che ho voluto trasmettere, sono le paure che abbiamo nel mostrarci per quello che siamo realmente. Dal video si evince il dubbio della bisessualità, nella canzone è racchiuso tutto quello che attiene al nostro lato più intimo. "Come decidiamo se farlo vedere o no?", io ho deciso di essere me stesso ed ho raccontato una storia, poi sta a chi l'ascolta immedesimarsi in lui, lei o l'altro. Credo che il messaggio sia abbastanza diretto».

La canzone è accompagnata da un video nel quale tu compari quasi sempre al centro fra lui e lei, nella vasca da bagno, sul divano e poi nel letto prendi il posto di lui...

«Il messaggio, infatti, è proprio quello, cercare di capire che cosa e chi si è e trovare la propria giusta collocazione, infatti, nell'intro e alla fine del video provo a bussare alla porta di quella stanza, dove accade un po' il tutto, però, alla fine, ci ripenso e me ne vado. Se mi chiedessi come finisce il video, risponderei dicendoti che ancora non lo so (ride)».

“Milka&Sashimi”, invece, cosa ci dici di questo abbinamento un po' inusuale?

«Milka&Sashimi è stato il primo singolo, nato con la collaborazione con il mio produttore Giuliano Boursier e sono chiaramente due alimenti che non stanno bene insieme, cioccolato e pesce crudo non vanno bene però, presi singolarmente, sono buonissimi entrambi. La canzone tratta della storia di due persone che non erano compatibili ed è sempre una mia storia vissuta, anche perchè non riesco a scrivere di qualcosa che non è mio, non sarei credibile ai miei occhi. Questa canzone è anche un omaggio a questa persona che non poteva stare con me e, la cioccolata e il pesce crudo, erano i suoi alimenti preferiti, quindi, oltre ad essere autobiografica, è anche un omaggio all'altra persona».

Hai detto prima che "Cattive abitudini" è nata di getto. Ma a cosa ti ispiri e quale tra le due canzoni che abbiamo citato prima ti emoziona di più cantare?

«Io leggo molto e durante il giorno assorbo, assorbo anche da tutto ciò che mi circonda e ci sono notti che non dormo affatto perchè, per scrivere, devo essere da solo perchè poi devo modificarlo e sistemarlo e quindi la notte è il momento ideale per scrivere. Tra le due canzoni è sicuramente "Cattive abitudini" che mi emoziona di più cantare, perchè non ho mai digerito questo addio e questa canzone mi ricorda sempre dei momenti bellissimi perchè, le storie possono finire, anzi ti dirò che, secondo me, le storie belle devono finire, altrimenti la bellezza si perderebbe nell'abitudine e nella monotonia. Ne protrei citare un'altra ma non voglio spoilerare l'album (ride)».

Allora devo chiederti assolutamente qualcosa sul tuo prossimo album (rido)...

«Ora stiamo cercando di definire la data d'uscita, ma credo uscirà questa primavera e in concomitanza uscirà anchè il terzo singolo estratto. L'album, in realtà, è pronto se non fosse che, ogni settimana, faccio impazzire il mio produttore volendo cambiare delle frasi o volendo cambiare arrangiamenti di alcune canzoni, ma questo è un mio pregio e un mio difetto, quello di non accontentarsi mai delle cose che faccio, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo».

Ho visto che sei molto social, quanto ritieni siano importanti i social per la musica?

«Ormai la musica è social, noi siamo social e tutto gira intorno al mondo dei social, da Spotify a Instagram. Ormai i social sono il veicolo con il quale si arriva più rapidamente alle persone, ormai il mondo musicale è lì. Poi sai, spesso sono solo e, quindi, i social sono un mezzo attraverso il quale dialogare e instaurare rapporti sicuramente, come tutte le cose, va usato nel modo giusto».

A me paice abbinare la musica alla cucina e, quindi, ti chiedo se tu fossi un piatto quale saresti e perchè?

«Sicuramente i piatti rispecchiano quello che si è e ti dico un piatto di granchi in padella. É uno dei piatti che amo mangiare di più e poi, anche se lo cerco, non riesco a tovarlo da nessuna parte (ride)».

Ecco perchè ti rispecchia, torna quello che mi hai detto prima, c'è sempre una tua ricerca anche in cucina...