Lisa una confluenza di pensiero ed  emozione ad Ora o mai più - intervista

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Lisa una confluenza di pensiero ed  emozione ad Ora o mai più - intervista

Lisa è un talento unico e straordinario che in questo periodo il pubblico sta conoscendo nel programma serale di Rai1, Ora o mai più, che offre il riscatto a otto cantanti trascurati dal successo. Lisa ha vinto le prime due puntate, in tutto saranno quattro.
Lisa arrivò al successo mainstream e popolare con la sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1998 con "Sempre" (M. Fabrizio - G. Morra) ottenendo uno strepitoso terzo posto tra i big. Tornò a Sanremo nel 2003 con un altro successo, Oceano. Nel 2007 per una grave malattia, un tumore al cervello, arrestò la carriera di Lisa, ma nel 2016 ritorna con un album scritto interamente da lei, Rispetto 6.1.

Con quali emozioni stai vivendo questo ritorno?
«Con grande felicità e grande serenità, sono una persona che viaggia sempre con i piedi per terra e mi entusiasmo tantissimo, però cerco di non perdere di vista mai la realtà. Mi aggrappo a tutto quello che ho intorno a me. Naturalmente è un momento bellissimo perché “Ora o mai più” dà la possibilità di esprimerti in musica e di raccontarti, un connubio fantastico.»
I tuoi fan aspettavano un tuo ritorno alla grande. Chi ti voleva come giudice a X Factor chi ad altre trasmissioni simili e con "Ora o mai più" hai una bellissima opportunità, anche quella di farti conoscere al grande pubblico… 
«Ho avuto sempre un seguito molto forte, lo dimostra che nel 2016 è uscito l’album “Rispetto 6.1” e su YouTube, il video del singolo “Non è perfetto” ha superato le duecentomila visualizzazioni in maniera molto spontanea, perché non c'è stata una grossa promozione. Questo mi ha fatta sentire sempre molto amata dal pubblico, con “Ora o mai più” ritorno in una situazione diversa, dopo varie difficoltà superate per motivi di salute. Nel tempo ho cercato di riprendere forza e me stessa e di andare avanti, di scrivere e di poter dare tutto di me attraverso la musica, questo era il momento giusto per tornare in un programma che mi vedeva in maniera diversa, anche se con grande difficoltà, perché io sono una che tende a tenere tutto per sé, senza auto compiangersi, e raccontarmi, per me, è stato difficile, soprattutto toccare certi argomenti forti e personali come quello della malattia. Lo faccio volentieri, dall’altro lato, perché possa essere d'aiuto a chi non sta bene o a chi ha affrontato un problema serio e far capire che con la forza di volontà, l'aiuto dei medici, della fede, i familiari, gli affetti possono aiutare ad andare avanti. Anche il pubblico è stato veramente eccezionale e lo è tuttora, dal primo giorno che sono uscita sul palco con quel grande applauso durato tantissimo, così come nella seconda puntata, per me sono stati come dei caldi abbracci ed è fondamentale l'amore della gente, mi aiuta ad andare avanti.»
Credo sia stato anche grazie al tuo coraggio e alla tua grande forza di volontà che hai combattuto e vinto la malattia, non ti sei avvilita, quindi hai una grande personalità e un grande carattere…
«Sono una buona calabra napoletana, un mix esplosivo tra mare e Vulcano.»
Napoletana perché?
«La mia mamma è di Napoli e mio padre è calabrese per cui le due terre vivono dentro di me e le sento profondamente e penso si noti, perché quando canto, esce questo grande amore per le due regioni, che sono fondamentali e di grande ispirazione per le mie canzoni.»
Si dice, infatti, che i calabresi hanno la capa tosta e i napoletani sono molto socievoli e affabili…
«(Ride). Ed io ho tutt’e due.»


Parliamo del tuo coach Marco Masini, ti è capitato uno dei migliori, perché è bello tosto…
«Sono tutti eccezionali, Marco è veramente bello tosto, molto esigente e s’impunta sulle cose, ma va benissimo perché anch'io sono altrettanto esigente con me stessa, mi piace essere perfezionista nelle mie cose, però sono una che si dà con tutto il cuore, non ho mai studiato né canto, né musica e quando canto cerco di trasmettere tutte quelle emozioni che ho dentro di me. Le sue canzoni sono straordinarie, hanno un bellissimo senso, splendide parole e per questo ancor di più sono felice, perché per me è fondamentale cantare delle canzoni che abbiano un significato profondo come ho fatto sempre con i miei dischi.»
Addirittura non hai studiato canto, strano perché con il tuo grande successo, “Sempre”, aveva una metrica difficile, un arrangiamento vocale in cui traspariva tutta la tua bravura…
«Gli autori si divertono a mettermi a dura prova (ride), perché tanto dicono:”Vabbè tu vai non ci sono problemi.” Mi aiuta, comunque, questo grande amore che ho per la per la musica e vado perché sento profondamente quello che canto, la musica è come una preghiera per me per cui mi lascio andare.»
Hai lavorato, tra l’altro, con una coppia d'assi autorale, Maurizio Fabrizio e Guido Morra …
«Con i quali ho ancora delle collaborazioni, sono persone straordinarie cui sono molto legata, infatti, con Maurizio, ci siamo sentiti proprio due giorni fa per parlare del programma, lui mi segue tantissimo, tifa per me ed è molto contento. Io sono una persona che si lega subito alle belle persone, non con tutti, per cui ho avuto e mantengo dei rapporti straordinari con Mauro Malavasi, con Maurizio Fabrizio, con tutte le persone con cui ho collaborato; sono molto contenta dei rapporti che ho creato nel tempo e che, purtroppo per forza di cose, perché questa vita si diverte a metterci a dura prova, ho dovuto interrompere, però oggi sono qui e ringrazio Dio perché per me questa è la più grande di tutte le vittorie.»
Cosa ti ha spinto a scrivere le canzoni che fanno parte del tuo ultimo album, "Rispetto 6.1"?
«Era un momento difficile della mia vita, per cui ho detto qualsiasi cosa dovesse accadermi, voglio lasciare un messaggio di me importante, dei miei valori, di ciò che è il mio credo. Così mi sono focalizzata su questo e ho iniziato a parlare del rispetto, quello per la natura, per gli esseri umani, per i bambini che sono il nostro futuro, per l'amore che non deve essere giudicato, ma che va vissuto in serenità, ognuno fa quello che vuole della propria vita nel segno sempre del rispetto. Ho voluto toccare svariate tematiche, parlare della guerra in “Na na na” dove immaginavo di essere all'interno di una situazione dove spesso pensiamo di essere immuni da tutto, ma noi viviamo nel mondo e nessuno è immune a niente. Perciò bisogna rendersi conto e cercare di mettersi nei panni altrui per riuscire ad avere un'ampia visione di quello che dovrebbe essere una vita considerata nell'umanità e nell'umiltà e nell'amore verso il prossimo, ho cercato di tirare fuori tutte quelle mie emozioni per lasciarle in questo "Rispetto 6.1", ricordando il 6 gennaio che è la data della mia nascita e ricordare a tutti che sono una befana (ride)!»


Hai parlato dell'amore omosessuale  e del rispetto per esso. Non dimentichiamo che tu sei anche un'icona gay…
«Dicono di sì, sono una persona che ama l'idea che nella vita nessuno ti possa imporre chi amare, semplicemente, una cosa normalissima niente di strano. Poi, se vogliono puntualizzare determinate situazioni, ma non ci sarebbe bisogno perché è una cosa naturale, dovrebbe essere normale l'idea del fatto che finché uno non lede il prossimo può vivere la sua vita come più crede. Su "Rispetto 6.1" c’è una canzone che si chiama "Gianni ama Mario", tra i miei valori ho inserito anche questo pensiero che per me è fondamentale.»
Vorrei chiederti della tua malattia se si è risolta del tutto...       
«Purtroppo devo sempre fare accertamenti perché è una cosa abbastanza delicata, per il momento, grazie a Dio sembra tutto bene, ci sono delle cose che spero di risolvere, come per esempio il poter avere un figlio, perché questo problema ne deriva un altro, forse il non poter avere mai figli. Io sono molto credente e mi affido alla volontà di Dio come sempre e all'aiuto dei medici e vedremo qualora ci fosse questo desiderio che è in passato c'è stato, ma purtroppo non si è potuto realizzare, vedremo più avanti. Prima devo trovare l'amore però… poi verrà il resto.»
In effetti hai scritto “Non è perfetto” credo per una delusione, un amore mancato…
«Non è per la delusione, spesso si tende a voler mitizzare un qualcosa o renderlo per sempre, ma dandogli quella cosa un po' scontata. L'amore non è scontato e ogni giorno deve essere una conquista diversa, nel momento in cui diventa scontato, finisce. Noi non siamo esseri perfetti, ci dovremmo sopportare e supportare con le nostre problematiche senza dover per forza voler essere primi in ogni situazione.
Io penso che l'amore sia imperfetto, non è detto che sia "per sempre" e sempre, in alcuni casi, perché l'amore non è scontato ed è un grande lavoro… di squadra, per cui bisogna tutt’e due andare nella stessa direzione. L'amore è talmente complesso, complicato che sembra che tu l'abbia capito e poi alla fine non hai capito nulla, è una continua conquista e, nel mio caso, ho avuto anche delle forti delusioni in amore, ma al momento sono ferma, in stand by e, quando arriverà, magari se arriverà, sarò felice di accoglierlo, perché sono una persona che ama, mi piace dare amore e trasmettere affetto e lo faccio anche attraverso le mie canzoni, ecco perché non lascio mai nulla per me e cerco sempre di portarlo anche verso la gente che amo profondamente.»
Ricordi quando hai scritto la prima canzone?
«Ho scritto “Katia” nel 1990, la prima canzone seria! Perché, in realtà, le prime sciocchezzuole avevo circa sei anni, la prima canzone in assoluto l’ho cantata a sei anni scritta da papà ed io, con lui ho giocato sul testo mettendo qualcosa di mio. All'età di tre anni ho scelto quello che avrei voluto fare da grande ed è quello che sto cercando di fare oggi.»
Tuo padre è musicista?
«Mio padre nasce come musicista ed è un grande intenditore, tra l'altro ex manager e ha lavorato per tantissimi anni nell'ambiente musicale e a un certo punto ha deciso di dedicarsi alla famiglia e all'insegnamento, era professore e ora è in pensione, però il suo più grande amore è stato la musica. C'è da dire che lui non voleva assolutamente che noi figli avessimo nulla a che fare con l'ambiente perché è bellissimo per certi versi e molto tosto per altri. Del resto sono una persona super sensibile e forse la paura di un genitore che si possano ferire i sentimenti dei propri figli ti porta a dire: "no forse è meglio che non canti". Si sono arresi poi, perché sono tosta come persona e mi hanno detto va bene ci arrendiamo.»
Segui spesso i consigli di tuo padre?
«Seguo molto i consigli in generale, però vado molto di testa mia ho, come hai detto tu, una mia forte personalità e preferisco seguire il mio istinto.»
Riesci ad avere degli hobby quando non ti dedichi alla musica?
«Amo l'arte, sono amante della pittura e della fotografia. Amo gli animali e mi dedico, per esempio, alla mia piccola Lilli, un amore straordinario, è una barboncina nana e anzi colgo l'occasione per dire: vi prego di avere cura dei vostri animali, di non maltrattarli, di non abbandonarli, perché hanno un cuore immenso, riescono ad arrivare oltre noi, sono meglio di noi. Se noi riuscissimo ad avere la loro stessa sensibilità e il loro amore a prescindere da ciò che gira intorno a questa società saremo sicuramente un popolo migliore. Spesso ci perdiamo all'idea alla smania del potere, del successo perdendo di vista quelli che sono realmente i valori della vita, la semplicità è la cosa migliore ... poi amo lo sport.»
Lilli come "Lilli e il vagabondo"?
«Bravissimo, perché quando me l'hanno regalata che, poi è stato un supporto fondamentale, perché è arrivata nel 2007 nel clou proprio del mio problema di salute ed è stato veramente un grande aiuto, il suo amore mi ha riempito molto. Sono undici anni di noi oggi.»


Ho letto dalla tua biografia e che mi ha fatto molto sorridere, non so il perché, sei stata testimonial per la Nivea?
«La Nivea mi ha scelto perché volevano un'immagine molto pulita, fresca, giovanile e all’epoca c'era Michelle Hunziker con loro e mi hanno voluto affiancare a lei.»
Sei già a lavoro sul prossimo album?
«Stiamo lavorando su questo nuovo singolo che avrà luce subito dopo il programma, sul mio nuovo album e sui live e aspetto i miei fan e il pubblico sulla mia pagina ufficiale di Facebook (che trovate qui) per seguire tutti i miei appuntamenti. Sono molto più presente su Facebook che non su Twitter o Instagram.»