Segue il tour dei The Zen Circus vincitori del Premio PIMI 2018 

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Dopo l’uscita di “Il mondo come lo vorrei”, terzo video e singolo estratto dall’ultimo album “Il fuoco in una stanza” (Woodworm Label/La Tempesta) e la partecipazione al Concerto del Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma, gli Zen Circus proseguono il loro tour estivo.

Lo scorso 17 luglio, gli Zen Circus sono stati eletti dal MEI artisti indipendenti dell’anno, vincendo il “Premio PIMI 2018” per la loro carriera ventennale all’insegna della coerenza e della continua ricerca di qualità musicale e testuale. La cerimonia di consegna è in programma il 29 settembre sul palco del Teatro Masini di Faenza durante le giornate del MEI 2018.

Inoltre, il 19 luglio, la band è stata premiata ad Aulla (MS) in occasione del Premio Lunezia, con una menzione speciale per l’album “Il fuoco in una stanza”. 

           

                 Foto The Zen Circus - di Ilaria Magliocchetti

Le date del tour, nelle più importanti rassegne estive nazionali, rappresentano una serie di nuove occasioni per godere dal vivo dell’energia trascinante della band, che continua a conquistare un folto pubblico. Sono state, infatti, 15.000 le presenze registrate nei primi 7 grandi eventi indoor, a confermare la potenza espressiva e la forza catartica che gli Zen Circus, da veri artigiani della musica, riescono a creare salendo sul palco.

25-ago Vinadio (CN) - Balla coi Cinghiali
26-ago Fabrica di Roma (VT) - FDB Festival 
01-set Reggio Emilia - FestaReggio
02-set Prato - Settembre/Prato è Spettacolo
06-set Milano - Carroponte / Festa di Radio Popolare

L’album, uscito lo scorso 2 marzo per Woodworm Label e La Tempesta, nella settimana di uscita, è entrato direttamente al 7° posto nella classifica dei dischi e al 1° posto dei vinili più venduti in Italia secondo FIMI/Gfk, complice anche la cura minuziosa dell’ossatura dell’artwork dell’album. 
Il fuoco in una stanza”, dalla data di uscita, è rimasto per ben 10 settimane in classifica (FIMI/Gfk) e affronta e sviscera i rapporti affettivi che segnano la nostra esistenza e determinano la nostra identità. Si tratta di un album musicalmente e narrativamente eterogeneo, dedicato alla ricerca di un senso molto più profondo dell’esistenza dove il sentimento di una madre, di un padre, un figlio o un amante sono, alla fine, espressioni della stessa verità. 

              

               Foto The Zen Circus - di Ilaria Magliocchetti

«Parlare degli altri parlando di se stessi. E viceversa. - racconta la band sul loro album.
Una volta abbiamo cantato che “gli altri siamo noi, gli altri siamo tutti” e con questo album abbiamo voluto approfondire entrando direttamente nelle stanze dei nostri personaggi, ovvero noi stessi e le persone alle quali siamo indissolubilmente legati da catene più o meno invisibili. Narrare senza fronzoli o eccessivo romanticismo (ma nemmeno troppo bieco e posato cinismo) di tutti quei rapporti umani che ci definiscono e ci rendono quello che siamo; il paradosso dell’individualità che esiste davvero solo quando può essere testimoniata da altre anime simili, gli altri appunto. 
Se nella celebre stanza di Gino Paoli si intravedeva il cielo, nelle stanze di questo disco si vedono fuochi più o meno benevoli, fiamme o veri e propri incendi di vita. 
Un album di cui andiamo molto fieri, lavorato costantemente fin dal Maggio 2016, ovvero quattro mesi prima che uscisse “La terza guerra mondiale”. 
È il disco su cui abbiamo lavorato di più in studio nella nostra carriera; musicalmente eterogeneo e poliglotta nella narrazione per lo scopo di avvicinarsi a noi, tutti diversi ma tutti uguali: figli, madri, padri o amanti.»