“Acoustic solo live” un regalo di Maldestro ai fan – Intervista 

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È uscito Acoustic Solo Live il nuovo album dal vivo di Maldestro registrato durante il suo ultimo tour teatrale dove si esibiva da solo con la sua chitarra, Acoustic solo live contiene dieci tracce e l’inedito in studio Le mani di Maria e una rivisitazione del brano di Giorgio Gaber Chiedo scusa se parlo di Maria. A novembre prossimo uscirà il suo terzo album. 
Acoustic solo live, ti piace giocare d'azzardo incidendo un live…
« É stata un'esigenza, così come lo è stato provare a fare questo concerto live, è stata così l'esigenza di pubblicare quest’album e cercare di farlo ascoltare alle persone che non sono potute venire ai miei concerti.»
In quest’album live c’è anche un inedito registrato in studio, Le mani di Maria. Mi spieghi la correlazione che c'è tra il video e il testo?
« Ho cercato di raccontare un sentimento semplice e complesso come l'amore attraverso le immagini che per me sono chiare, poi ognuno ha la sua interpretazione, ognuno ha un suo stato d'animo, magari quelle immagini a qualcuno prendono in un modo a qualcuno in un altro. Ho voluto fare l'esperimento con il cellulare perché credo che sia un mezzo controverso il cellulare proprio come l'amore. Spero che l'esperimento che ho voluto fare sia riuscito o almeno mezzo riuscito.»
Acoustic solo live uscirà anche in vinile come sarà distribuito e in quante copie?
«Saranno 300 copie  e sarà distribuito nei negozi e durante il prossimo imminente tour.»
Sei impegnato, infatti, in questi giorni con le prove del tour. Presenterai qualche brano del tuo nuovo album?
«Oltre a Le mani di Maria ci saranno anche altri inediti e, soprattutto lo spettacolo avrà un vestito completamente nuovo rispetto agli ultimi live.»
Cosa ci sarà di particolare da regalare ai tuoi fan? Che cosa farai e con chi sarai sul palco?
« Ci saranno compagni di viaggio diversi da quelli precedenti, non per esigenze umane ma per esigenze musicali perché mi servivano altri strumenti. Sto cercando di portare questo vecchio live più vicino a quello che sarà il nuovo album, sul palco ci saranno bouzouki, ukuleli, chitarre elettriche, mandolini, percussioni, batterie, contrabbassi, cori sarà un concerto molto più acustico e più scuro del precedente.»
Ecco perché sei molto impegnato in questo periodo con le prove del tour, perché sarà molto faticoso riarrangiare i tuoi brani in un'altra veste…
« Assolutamente, faticoso ma è molto bello perché è straordinario   distruggere e ricostruire quello che provi a vederlo crescere in modo diverso. È faticoso ma anche molto divertente.»


Prima facevi teatro e hai scritto per il teatro. Cosa ti ha spinto ad abbandonarlo per avvicinarti alla musica, a scrivere canzoni e a cantarle?
« In realtà l'ho sempre fatto, ho sempre scritto canzoni che poi cantavo a casa da solo con gli amici o quando stavo ubriaco il sabato sera mi riunivo con questi miei amici che mi sentivano e qualcuno mi ha spinto a fare il cantautore, mi diceva “tu devi fare il cantautore, perché mi prendi allo stomaco” e non riuscivo a capire se fosse una cosa buona o cattiva quando diceva mi prendi allo stomaco. Così per gioco ho provato quattro o cinque anni fa e da allora non ho capito più niente ed è stato di buon auspicio, purtroppo mi sono dovuto fermare con il teatro che è la mia vita, adesso non ho proprio tempo per fare entrambi le cose, ma il mio obiettivo, il mio sogno è di fare entrambi le cose insieme, magari di fare il teatro canzoni come Giorgio Gaber, riuscire a fare almeno il 5% di quello che ha fatto il signor G.»
In Acoustic solo live, infatti, c'è una cover di Gaber, “Chiedo scusa se parlo di Maria”. Come mai è caduta la scelta su questo brano, cosa rappresenta per te?
« L'ho scelto per due motivi, uno perché ho scritto questo brano che si chiama Le mani di Maria e poi ho scelto quel brano perché nel testo di Gaber parla di questa sua vergogna di dire con tutto il male che c'è scusatemi se parlo d'amore. Sembrava così attuale nonostante sia stato scritto nel ‘73 stiamo parlando di moltissimi anni fa, ma la grandezza dei grandi è proprio questa, quella di aver scritto quarant’anni fa cose che sembrano scritte ieri.»
In effetti, tutti i nostri cantautori italiani sono così…
« Io sono legato a un certo tipo di cantautori, per un fatto di appartenenza, di anima. Io amo Gaber, Fossati, Dalla ma gli altri non sono da meno, c'è De Gregori, De Andrè che hanno fatto la storia.»
Qual è la tua prima canzone che hai cantato e quali emozioni hai provato?
« Dal vivo è stata Dimmi come ti posso amare, ed ho provato vergogna, in realtà ho sempre avuto vergogna di cantare, ho sempre detto io non so cantare e qualcuno invece mi rispondeva: “ non importa il saper cantare, l'importante è saper scrivere”,  quindi mi hanno convinto ed è stata un’emozione abbastanza forte. Mi ricordo che la mia mamma dopo aver sentito il mio primo live disse: “Ma chi l'ha messo a questo qua sopra?!”»
Tra le tue canzoni c'è qualcuna che ami o che preferisci di più cantare o sono tutte uguali,  ‘e figli hann’’a essere eguale tutt’’e tre
« I figli sono tutti uguali, c’è chi è più sfortunato e chi più fortunato, probabilmente amo cantare quelle più sfortunate, quelle che hanno avuto meno successo, forse perché più intime che fanno più fatica a imporsi sul mercato di oggi.»
Tu scrivi anche per altri?
« Ho scritto per altri, ho avuto molte richieste per questo tipo di lavoro, mi piacerebbe farlo ci sto pensando, ma quando scrivo, è perché me lo sento non perché è una commissione. Quando diventa una commissione diventa tutto falsato e non è più naturale, non è più un’esigenza, io scrivo per esigenza, è fisiologico scrivere per me se non scrivessi, scoppierei.»
 C'è qualcuno in particolare  a cui vorresti scrivere un brano e che ti piacerebbe  che lo cantasse?
« Per quelli che vorrei scrivere sono tutti morti.»
C'è qualcuno che dice anche per Mina…
« Sì, assolutamente, per Mina, per Fiorella Mannoia, PJ Harvey, mi piacerebbe collaborare con Nick Cave o Tom Waits gente comune, insomma.»


Stai preparando già il tuo nuovo album?
« Il nuovo album è già finito, l’ho registrato a Milano con Taketo Gohara e uscirà a novembre prossimo.»
Puoi accennarmi se c’è qualche collaborazione o anticiparmi altro?
« Non c'è nessuna collaborazione, è un concept album e posso anticipare che l’album questa volta parlerà di me.»
A proposito so che hai un particolare passato. Qual è stata la spinta al riscatto dal tuo passato?
« Il problema è che non ho un passato, il passato lo tengono gli altri che me lo hanno attribuito per dati anagrafici, io non sono quel passato. La spinta al riscatto è stata naturale perché ho una mamma fantastica che mi ha insegnato la libertà e l’indipendenza e a nove anni mi ha regalato un pianoforte e un computer.»
Come strumenti suoni solo il pianoforte e la chitarra?
« Solo piano e chitarra, però male non bene.»
Scusa, ma dall'età di nove anni a oggi non hai imparato niente?
« Ho studiato abbastanza solo per fare quello che, del resto, mi riesce meglio, tanto per i cantautori ci sono quattro accordi.»

Maldestro Summer Live, ecco le prime date confermate:

24/6 Capodarco (FM) – L’Altro Festival
27/6 Prato – Museo Pecci
30/6 San Gimignano (SI) - Nottilucente
8/7 Roma – Na Cosetta Estiva
11/7 Sassari - Abbabula Festival
13/7 Torino – Fuori Tutti Festival
22/7 Rovigo – Tra Ville e Giardini