Alberto Angela cittadino onorario di Napoli e il suo amore molto forte per la città: ‘o core nun se cummanna!

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Alberto Angela cittadino onorario di Napoli e il suo amore molto forte per la città: ‘o core nun se cummanna!

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris con una cerimonia emozionante nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino ha conferito la cittadinanza onoraria ad Alberto Angela, accolto all’arrivo in sala come una rockstar, urla e applausi di numerosi cittadini e anche fan dello scienziato.  

«Benvenuto a Napoli al napoletano Alberto Angela – dice il sindaco Luigi De Magistris - Il mio compito non è quello di illustrare la storia professionale di Alberto Angela, qui siamo tutti suoi estimatori con il suo curriculum lui è un cittadino del mondo, oggi dobbiamo spiegare alla città e al paese perché noi abbiamo preso questa decisione. Innanzitutto, voglio ringraziare le tante persone di Napoli, che ci hanno scritto esprimendo la volontà popolare di far diventare Alberto Angela cittadino di Napoli, la nostra decisione è non perché Alberto Angela abbia parlato bene di Napoli sarebbe superficiale dare la cittadinanza onoraria per questo motivo. Alberto Angela ha avuto la competenza, la professionalità, l'umanità e la passione di calarsi nel corpo e nell'anima e del cuore di Napoli con il rigore dello scienziato, con la pazienza dello storico e con la sensibilità di un uomo colto e ha cercato di cogliere l'umanità da questa città, complicata, complessa. Inferno, Paradiso e Purgatorio allo stesso tempo è andato nei luoghi del centro storico ma anche in quelli delle sofferenze, dalla periferia al centro e non ha mai fatto una lettura superficiale e patinata della nostra città...»


«Attraverso la cultura – continua il discorso Luigi De Magistris - vogliamo rompere le catene che tante persone hanno nel cuore, nella mente e nell'anima e tu sei un pensatore libero, sei un uomo intellettualmente onesto, hai un valore etico profondo, insomma, sei un napoletano avrai anche i difetti dei napoletani, però mi sento dire che Napoli è più ricca perché avrà un comunicatore scientifico onesto, che non farà sconti ai nostri difetti ed essere napoletano è un grandissimo onore, ma è anche un grandissimo onere perché noi dobbiamo sempre di più comunicare quello che è Napoli. É una città dalle infinite potenzialità, da un cuore grandissimo ed è una città che comunque la vogliate pensare, anche in questo momento così difficile nel mondo noi, è rimasta umana, quindi, da una città umana la cittadinanza onoraria a un grande uomo: Viva Alberto Angela e viva Napoli!»


E dopo la consegna della pergamena sarà la volta di Alberto Angela a parlare, di seguito il discorso integrale che ha fatto ai cittadini napoletani:
«Sono emozionato, non me lo aspettavo, ero arrivato preparato, ma poi di fronte a questo calore si scioglie tutto, non ricordi neanche le parole, eppure sono abituato anche con le dirette, quindi, andrò veramente di cuore. Questo è quello che succede ogni volta che vengo a Napoli, che mi conquista con questo fascino, con questo profumo, questo sentimento impalpabile, arrivi e ti senti a casa. Io ho sempre avuto questa sensazione da quando sono venuto qua. Tra l'altro, i primi passi della scienza nel campo scientifico, li ho fatti qui a Napoli, all'acquario, dovrei dire alla Stazione Zoologica Marina…  a 15 anni, mi ricordo che sono rimasto per quasi un mese a cercare di capire cosa significasse fare l'oceanografo, volevo fare l’oceanografo. Ricordo questa professoressa, Flegrea Bentivegna, che mi ha fatto capire portandomi nei laboratori, spiegandomi etc… ed io sono rimasto lì a lungo spiando in pratica la scienza e lì ho capito, è stato il primo passo, ma non è un caso, perché Napoli ha una vocazione culturale, scientifica, illuminista che è da primato mondiale. Questo l'ho capito man mano, lo sapete come? Stando fuori da Napoli, quando va in giro per il mondo e vedi altre città, altre culture, altre etnie, altri modi di vivere  ti accorgi, innanzitutto, dell'unicità del tuo paese, cui dai nostri programmi cerchiamo di farlo capire, ma anche dentro Napoli entri all'interno di un sogno, di un mondo bellissimo.

Ogni epoca ha lasciato dei capolavori culturali, ma non è un caso che qui ci sia il più antico teatro dell'opera europeo, per me non è possibile rimanere abbagliati in ogni dettaglio, dai vicoli o la farmacia, l’ospedale degli Innocenti, certo uno potrebbe anche dirvi il Cristo Velato, una cosa che esiste solo qua. Canova, lo sappiamo, avrebbe dato dieci anni della sua vita per scolpire in quel modo e lui se ne intendeva tanto. Quello che è bello di Napoli sono le sensazioni, non è tanto quello che vedi fuori, ma quello che provi dentro e voi napoletani siete i protagonisti. È vero c’è uno spartito che si chiama città, ma gli strumenti li suonate voi. Ogni volta che si entra in questa città, c‘è questa melodia.  Io sento il calore delle persone, il sindaco prima parlava del vulcano, è vero, il Vulcano l'avete dentro, non solo fuori, e in qualunque piccolo dettaglio c’è la gioia di vivere, la gioia di assaporare ogni istante, guardate che è una cosa fondamentale, rarissima, che solo pochi hanno. Qui, invece, in pratica è diffusa ovunque. Se qualcuno ha un problema, c'è empatia attorno, si fa carico del problema dell'altro, non è come in altre città, dove si gira la testa e si va altrove. Questo ve lo dico venendo da fuori, perché stando dentro, magari uno non ci fa caso, ma quando si viaggia, si va in altre città o in altri paesi ci si accorge del calore che c'è in questa città. È vero, io ho detto che questa non è una città, basta andare sul Vomero, la città è piccola, è tutta qua, ma ha un impatto mondiale pazzesco. Questa è una piccola civiltà, potrebbe essere portata ovunque nel mondo sarebbe uguale perché è un modo di concepire la vita, la quotidianità, di salutare la mattina in famiglia, il valore della famiglia che è molto importante, pure nelle sue declinazioni.  Certo è una città con tante complessità lo sappiamo, ma quale città non ha delle complessità, potete indicarmi una, anzi, di solito, quando c’è una città senza complessità, non si riesce a vivere, è noiosissima, quindi, c'è questa bellezza, questo ribollire vulcanico e poi, anche nei ruoli, ognuno di voi è bello dentro ed è bello fuori, questo è quello che i greci dicevano, la bellezza e l'intelligenza vanno di pari passo. Uno pensa subito ai Bronzi di Riace, io, invece, penso a Napoli.

Durante l'epoca Romana a Napoli si parlava il greco, non il latino. Ha sempre avuto la sua unicità che io ho imparato a riconoscerla ed amarla nei servizi, e ho cominciato a scoprire, sapete quando?, non tanto quando si filma, ma dopo, quando magari si va nel ristorante, si prende un caffè al volo, si assapora la vita. Questo è quello che voi potete insegnare al mondo, assaporare ogni istante della vita. Chi veramente assapora la vita sono le stesse persone che si sono trovate vicino alla fine e, quando riescono a uscirne fuori, capiscono il valore delle cose. A noi è capitato anni fa quando siamo stati rapiti, io ero convinto di non farcela, ero convinto che il giorno dopo ci avrebbero ammazzati, quindi ho passato la notte da condannato a morte. Quando esci da questa esperienza, riesci a capire quello che manca e vi assicuro, sono le cose piccole il sorriso dell’amico, il caffè, una passeggiata, un pensare così con lo sguardo all'orizzonte. Tutte cose che qui a Napoli si riescono a fare naturalmente, voglio dire che qui c'è proprio il calore della vita, che ho sempre ritrovato, e nei servizi è venuto naturale. Certo abbiamo fatto una puntata che era molto difficile, per non napoletani descrivere Napoli era molto difficile e devo dire però che noi abbiamo subito voluto affrontare il modo di vedere questa città come dovrebbe essere, non da fuori ma da dentro, facendo cadere i pregiudizi, i cliché, che sono quasi una cosa facile di chi non conosce, è l'ignoranza che genera il pregiudizio. E abbiamo voluto concentrarci sui veri valori naturali di Napoli, storici, artistici, culturali, sì certo, noi parlavamo di cultura ma abbiamo spiegato, non io naturalmente, di come si fa il ragù, ci sono degli aspetti della quotidianità che sono la base del nostro vivere, soprattutto di noi italiani. Ecco quella puntata è riuscita molto bene, io ho scoperto tantissime cose e so che anche voi napoletani ne avete scoperte tante. Questa è stata una cosa magnifica, anche perché ho scoperto un aspetto che è fondamentale per il futuro di Napoli, noi abbiamo filmato a Gaiola, nella galleria borbonica e ci siamo trovati di fronte dei ragazzi, e non sono i soli ne abbiamo trovati tanti,  che per amore della città senza un tornaconto, con il rischio magari che il proprio lavoro venisse scippato da qualcun altro dopo qualche mese o qualche anno, si sono rimboccati le maniche di domenica e sono andati a scavare, a sporcarsi, perché? Per scoprire qualcosa? No. Per amore della città e questo, secondo me, è l'aspetto più bello, cioè Napoli si continua a declinare nelle generazioni, ma è un'unica città dove hai un ragazzo che fischietta o canticchia le canzoni del papà, del nonno o del bisnonno. Se tu vai in un'altra città d'Italia, i giovani sono completamente spaccati dalla storia della loro città si tende proprio a essere diversi, qui no, qui c'è questa specie di auto rifornimento culturale, ed è bellissimo, perché vuol dire che Napoli continuerà a essere così sempre anche in futuro.

Devo dire un’ultima cosa, che è molto bella: io quando vado in giro per la strada vedo l'energia delle persone, colgo pienamente questo grande calore che poi ti trasmettono ed è forse l'unica città, dove io vedo la gente che mi ama veramente quando mi saluta e questa è una sensazione unica. Tra  l’altro, mi hanno fatto due volte pastore, sono stato pastorizzato due volte. La cosa che voglio dire e che è, secondo me, abbastanza vera, voi sapete tutti come nasce Napoli, secondo la mitologia, nasce con questa sirena che ha cercato di ammaliare, di affascinare insieme ad altre due Ulisse non ce la fa e poi viene a morire qua, si adagia dando origine a Napoli, però questa storia non è completa, perché Ulisse in realtà è tornato a Napoli per dimostrare il suo amore alla città e come si dice è un amore molto forte perché ‘o core nun se cummanna!»