L’attesa è finita Dylan Dog incontra Dario Argento con la china di Corrado Roi- Ecco il trailer

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I fan di Dylan Dog aspettavano da circa un anno quest’uscita dell’albo con la straordinaria storia scritta da Dario Argento "Profondo nero", sceneggiatura di Dario Argento e Stefano Piani, disegni di Corrado Roi, copertina di Gigi Cavenago, ed uscirà in edicola il 28 luglio.

Tutto inizia con una telefonata di Stefano Piani a Dario Argento: «Ti andrebbe di scrivere un Dylan Dog insieme?»  «Perché no?» risponde Dario, «La più grande icona horror italiana dopo di me», dice.
Dario Argento racconta in un’intervista per la Bonelli fatta dallo sceneggiatore Stefano Piani il suo rapporto con i fumetti: «Frettoloso e discontinuo. Da piccolo leggevo "Topolino". Dopo, poco altro tra cui proprio Dylan Dog. Ne ho letti alcuni e mi sono piaciuti. L'immaginario che Sclavi ha riversato nella serie e anche l'attenzione che dimostra per i mostri e i diversi, sono entrambe cose in cui mi riconosco. E poi nelle sue storie c'è sempre ironia, come nei miei film.»


Poi, sempre in quest’intervista il regista horror parla di com’è nata la storia di Profondo Nero:
«Sarà un giallo. Dei miei!  E sono partito da un quadro di Hans Holbein il giovane intitolato "Laide di Corinto" che vidi tanti anni fa in un museo svizzero. E poi dall'esile figura di un ragazzino che si è come materializzato in quella stanza d'albergo, tra il letto e l'armadio. Era un whipping boy: ne avevo letto chissà dove e, all'improvviso, questa figura mi è tornata in mente.»
Continua Dario spiegando chi sono i whipping boy: «Fino alla seconda metà dell'ottocento le famiglie dell'alta nobiltà inglese ne avevano sempre uno in casa. Viveva in simbiosi con il rampollo della casata, il "delfino", di cui era coetaneo e amico. Quando il nobile compiva qualche marachella era il whipping boy, a essere punito dal precettore. La speranza di chi aveva inventato questa sorta di capro espiatorio era che, vedendo l'amico soffrire, il delfino capisse la sua colpa.»