“Don Quixote” ritorna al Carlo Felice dal 14 giugno per l'anno della cultura russa in Italia

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“Don Quixote” ritorna al Carlo Felice dal 14 giugno per l'anno della cultura russa in Italia

Dal 14 al 17 giugno al Teatro Carlo Felice, dopo l’ultima edizione del 2009, andrà in scena il balletto Don Quixote, su musica di Ludwig Minkus; protagonista, la prestigiosa Compagnia del Teatro Accademico Statale dell’Opera e del Balletto “Rudolf Nureyev” (Ufa, Bashkiria, Federazione Russa), Compagnia scelta per valorizzare l’anno della cultura Russa e in Italia.

Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, il Maestro German Kim, Artista Emerito della Repubblica del Bashkortostan (Russia).

 

 

DON QUIXOTE

Balletto in tre atti, con prologo e epilogo

Libretto di Marius Petipa nella redazione di Yuri Grigorovich

Musica di Ludwig Minkus

 

Teatro Accademico Statale dell'Opera e del Balletto “Rudolf Nureyev”

(Ufa, Bashkiria, Federazione Russa)

Coregrafia di Marius Petipa e Alexandr Gorsky nella redazione di Yuri Grigorovich

Scene e costumi di Valery Levental

Direttore d'orchestra: German Kim

Maîtres de ballet repétiteurs: Yuri Vetrov e Vasily Vorokhobko

Orchestra del Teatro Carlo Felice

Repliche

Venerdì 15 giugno – 20.30 (B)

Sabato 16 giugno – 15.30 (F) – 20.30 (L)

Domenica 17 giugno – 15.30 (C)

 

 

Approfondimento:

Don Chisciotte è un balletto in quattro atti e otto scene, basato sul famoso romanzo Don Chisciotte della Mancha di Miguel de Cervantes. La coreografia originale è di Marius Petipa su musiche di Ludwig Minkus. E' stato presentato per la prima volta dal balletto imperiale del Teatro Bol'šoj di Mosca il 26 dicembre del 1869. Petipa e Minkus fecero una rivisitazione del  balletto già l'anno successivo, espansero ed elaborarono l'edizione in cinque atti e undici scene per il Balletto Imperiale presentato il 21 novembre del 1871 a San Pietroburgo. Tutte le produzioni moderne del balletto Don Chisciotte sono derivazioni della versione di Alexander Gorsky per il Teatro Bol'šoj di Mosca nel 1900.
 Dal 1924, il Don Chisciotte fu portato dalla Russia in tutto il mondo grazie alla compagnia di Anna Pavlova. Il famoso Gran Pas des Deux della scena finale del balletto fu messo in scena in Occidente già negli anni Quaranta a Montecarlo. Ha avuto varie rivisitazioni fino al 2013. In questo caso, mai opera è stata più azzeccata per celebrare la cultura russa in Italia e Rudolf Nurejev è stato uno dei coreografi nelle varie versioni di questo balletto durante gli anni, coreografia che ha consolidato la sua fama e bravura.

Pur ispirandosi alla tradizione russo-sovietica Nureyev ha modificato la coreografia, cambiando in parte l’argomento e la messa in scena, ripristinando fra l’altro il prologo nella casa di Don Chisciotte. Nureyev mantiene la scena del sogno ma esalta l’amore tra Kitri e Basilio aggiungendo un passo a due al chiaro di luna sotto un grande mulino. 
In un’intervista del 1971 Nureyev affermò: “Ho cercato di riportare i sei personaggi principali del balletto alle maschere della commedia dell’arte. Chisciotte è Pantalone, Kitri è Colombina, Basilio è Pierrot. Non volevo che la storia girasse intorno a Don Chisciotte, ma che fosse incentrata sulle reazioni della gente nei suoi confronti. All’inizio odiavo la figura di Don Chisciotte. Non l’ho capita per molto tempo. Stavo dalla parte della gente. Poi ho letto il libro! C’è così tanto che in un balletto si può sfiorare solamente la superficie. Ho cercato di metterci un mucchio di cose che avevo provato leggendo il libro… Poi volevo una parte comica, e poiché nessun coreografo me ne aveva mai offerta una, me la sono fatta da me”.
Nureyev ha sottoposto il Don Chisciotte di Minkus a una revisione anche musicale chiedendo al maestro inglese John Lanchbery, di aggiungere alla partitura alcuni brani supplementari e rinnovando l’orchestrazione di tuta l’opera. Lanchbery ha dato al balletto un tocco più leggero proprio come desiderava Nureyev. (fonte: Francesca Bernabini)