Recensione de «Il segreto di Palazzo Moresco» di Irma Cantoni

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Recensione de «Il segreto di Palazzo Moresco» di Irma Cantoni

Sinossi: Ginevra Moro non crede ai suoi occhi: sul treno che la porta da Brescia a Milano le sembra di vedersi riflessa in uno di quegli specchi che deformano la realtà; l’immagine che vede passare dall’altra parte del vetro è quella di un’adolescente dall’aspetto selvatico, un’anima alla deriva, una copia di sé stessa priva della ricchezza e dell’eleganza tra le quali è cresciuta.

Le strade di Brescia si preparano intanto ad accogliere il rombo dei motori e lo scintillio delle carrozzerie delle auto d’epoca che partecipano alla Mille Miglia. Durante la cena di gala che precede la corsa e vede riunita tutta la Brescia che conta, la capo commissario Vittoria Troisi conosce Lodovico Moro, il padre di Ginevra: tra scambi di battute e galanterie, il collezionista si lascia andare a confidenze sulla sua vita privata e familiare che lasciano interdetta Vittoria, indecisa se interpretarle come un tentativo di seduzione o una richiesta d’aiuto.

Quando il corpo di Lodovico Moro viene ritrovato senza vita nello studio privato di palazzo Moresco, la magnifica residenza di famiglia che cela alla stessa maniera tesori d’arte e rancori familiari, Vittoria è incaricata delle indagini.

Senza una pista certa e senza il giovane agente del posto Mirko Rota a farle da guida nella realtà locale, Vittoria Troisi si ritrova di nuovo alle prese con le torbide relazioni di una famiglia della ricca provincia bresciana e come sempre tormentata dai fantasmi privati che la riportano per una breve parentesi, ma forse non per caso, nella sua Roma.

L’autrice: Irma Cantoni è nata a Brescia, dove vive tuttora dopo un periodo di quattro anni a Roma. Da oltre vent’anni segue il percorso meditativo della scuola buddhista Karma Kagyu e dal 2006 ha contribuito alla pubblicazione di diversi saggi sulla pratica buddhista e su bioenergetica e naturopatia. Ha esordito nella narrativa con i racconti lunghi La regina degli Stati Uniti (premiato al concorso Penna d’Autore Torino) e Il cartomante, dove compare per la prima volta la commissaria Vittoria Troisi, protagonista delle indagini di «Il bosco di Mila».

La nostra recensione: Sempre seguendo quella che è la mia linea di pensiero, quella della sincerità assoluta, devo dire che questo libro o lo si ama o non piace per niente. Io faccio parte, ahimè, della seconda categoria. Quando si trattano storie di questo tipo bisogna stare attenti, anche perché laddove si presta attenzione a determinati dettagli, a manierismi stilistici un po’ passati di moda, ma che fanno decisamente effetto, allora ci si aspetta anche una manipolazione della realtà che segua la stessa regola d’arte. Invece, ci sono parecchie imprecisioni in barba ad una licenza poetica che non sempre si può concedere, soprattutto se non sono state fatte delle premesse riguardo. Chi lo ama, invece, si è appassionato già dal libro precedente, «Il bosco di Mila» alla protagonista Vittoria Troisi e alle sue vicende ed è stato in trepidante attesa di questa nuova avventura, divorando pagina dopo pagina. Personalmente, ho fatto molta fatica a leggere il libro perché non c’era nulla che mi coinvolgesse, piuttosto parecchie cose che m’infastidivano, dallo stile, alla trama, alle scelte narrative.

Volendo essere obiettiva, i pro sono che comunque è un’autrice premiata e sicuramente una professionista attenta al proprio lavoro; ha un certo numero di lettori affezionati che valgono la pena di mantenere questo suo stile, come dice il proverbio “squadra che vince non si cambia”. I contro sono quanto detto sopra, errori sulla verosimiglianza delle situazioni con la realtà come gli aspetti legali, inventati un po’ puerilmente e i rapporti all’interno delle gerarchie della polizia del tutto incoerenti. La caratterizzazione dei personaggi scadente esageratamente ricca di manierismi esteriori, dettagli sui movimenti e pagine di virtuosismi inutili sul movimento di un foglio di carta. Sembra scritto per stupire, per esagerare, per esercizio di stile e bella mostra di un linguaggio, a mio avviso ormai diventato fuori moda. Ma è una questione di gusti.

Consigliato: purtroppo no.

 

CATEGORIA: Narrativa

COLLANA: Libromania

TIPOLOGIA: eBook, Libri

TARGET: Adulti

TAGS: giallo, romanzi gialli, thriller

ISBN: 9788851164638

DATA DI USCITA: 19/06/2018

FORMATO: brossura