Film & TV

Presentato ieri il corto "8 giugno 1976" al Social World Film Festival

Al Social World Film Festival di Vico Equense,  per la selezione Focus, in concorso tra i corti c’è anche “8  Giugno ’76”, proiettato ieri alla Sala Tornatore alla presenza del regista Gianni Saponara.
Il corto s’ispira a un fatto drammatico, l’omicidio del magistrato Francesco Coco che si oppose alla Br, di non cedere al ricatto sul sequestro Sossi. Il sostituto procuratore Mario Sossi fu rapito e condannato a morte dal tribunale dei brigatisti nel 1974, ma la BR poi decise di non ucciderlo ma di fare uno scambio, chiesero che fossero rilasciati alcuni prigionieri, ma Coco si oppose  e dopo due anni i brigatisti uccisero Francesco Coco a Genova l'8 giugno 1976 insieme a due uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana.

«Questo progetto nasce nel 2014 – racconta il regista Gianni Saponara - in seguito a un articolo letto sul Fatto Quotidiano scritto dal nipote del Maresciallo Saponaro e che mi aveva molto colpito.  Lo abbiamo girato volutamente nel 2016 in onore del quarantennale ed è stato girato nel mio paese, Salandra, ed è anche quello di Giovanni Saponara. Mi sembrava un atto dovuto e un omaggio da parte di tutta la cittadinanza nei confronti di chi dona la vita per un ideale. Se consideriamo il periodo storico, gli anni ’70, si andava al Nord per cercare lavoro e il maresciallo Saponara era partito da Salandra a vent’anni, la sua famiglia erano proprietari terrieri e lavoravano la terra e lui voleva sfuggire da questo destino e andò a fare il poliziotto e poi è successo quello che è successo. L'idea, quindi, nasce da lontano e da un’esigenza mia e per la personale conoscenza con i Saponara, è una sorta di omaggio.»


«La scena dell'agguato – continua il regista Saponara - che si vede nel corto è stata girata, a circa 15-20 metri dalla casa natale di Saponara. C'è stato un lavoro di scenografia enorme perché abbiamo ricostruito l'arco che si vede in scala 1 : 1 e rappresenta esattamente quello della Salita Santa Brigida a Genova che è alto 4 metri e mezzo per 4 metri di larghezza e abbiamo ricostruito tutto quanto in un paesino di 2700 anime. Era anche importante raccontare questa storia perché l’8 giugno 1976 segna un punto di svolta storico, è il primo omicidio delle BR. Questo è l'inizio degli anni di piombo e fino a quel momento avevano soltanto rapito, richiesto riscatti  e liberazione di ostaggi e di brigatisti. Francesco Coco si oppose, un paio di anni prima stavano trattando la liberazione del giudice Sossi che era suo pupillo, nonché il suo delfino. L’avevano rapito le BR e Francesco Coco disse “No” e riuscì a utilizzare alcuni cavilli di quest’accordo che avevano fatto, in cui la Repubblica Italiana era assolutamente d'accordo con i brigatisti per rilasciare i brigatisti in cambio di Sossi e lui riuscì a trovare questi cavilli, fu liberato Sossi e disse: “No, io i brigatisti non ve li do”, ed è stata la sua condanna a morte,  avvenuta due anni dopo  e iniziò dal ‘76 una serie di omicidi che ha visto come protagoniste, in senso negativo, Genova e Torino


Poi il regista Gianni Saponara parla della scelta caduta su Donatella Finocchiaro, in cui dà una straordinaria interpretazione, come moglie del maresciallo Saponara: «Gianluigi Saponara, il primo figlio del maresciallo, aveva espresso la volontà di avere Donatella Finocchiaro come attrice protagonista nel ruolo della madre ed io ho perso un paio di anni per averla, tra i suoi tanti appuntamenti.»
Durante questo colloquio con il pubblico in sala Tornatore The Cloves ha fatto un’unica domanda:
Quanto possono servire queste testimonianze filmiche e qual è il messaggio?
«Il messaggio, innanzitutto, è quello di non dimenticare mai da dove arriviamo e di non dimenticare mai qual è la nostra storia, sia bagnata di sangue sia luminosa. I ragazzi hanno il dovere di studiare ciò e di saperla. Oggi siamo nella civiltà dei nativi digitali per cui molto spesso, certe cose, nella stragrande maggioranza, non le sappiano. A questo proposito, io ho tenuto tantissimo a presentare questo corto nel liceo Classico Doria di Genova, tutti gli anni il 6 giugno fanno Il picchetto d'onore e varie  commemorazioni di questo tragico evento organizzato dall'UNMS, l’Unione Nazionale Mutilati per Servizio  e si conosce gente che ha un vissuto molto particolare. Io tenevo tantissimo a portare questo corto quest’anno, perché i ragazzi del liceo classico Doria,  probabilmente il liceo più prestigioso di Genova dove sono usciti Paolo Villaggio, Luigi Tenco etc, fanno un concorso sul terrorismo da quindici anni ed io ci tenevo moltissimo a presentarlo lì, perché queste testimonianze vanno date, vanno regalate ai  ragazzi, infatti, dall'anno prossimo penso di portare questo corto nelle scuole ed è questo il messaggio principale: il senso della storia che non va perduto.» 

Regia GIANNI SAPONARA
Sceneggiatura GIANNI SAPONARA
Fotografia BRUNO CASCIO
Montaggio FABIO NUNZIATA
Musiche FEDERICO FERRANDINA
Produzione SKMG PRODUCTION
Produzione Esecutiva MEDITERRANEO CINEMATOGRAFICA
Durata / Anno 20 minuti / colore / Italia 2016
Con 
DONATELLA FINOCCHIARO
ANDREA DI BARI
NICCOLO' DI TULLIO
SIMONE CASTANO
GIUSEPPE PERGOLA
COSIMO FRASCELLA