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Al cinema The Nest (Il Nido) del regista Roberto De Feo. Recensione

Al cinema The Nest (Il Nido) del regista Roberto De Feo. Recensione

Presentato in anteprima al Festival di Locarno, The Nest Il nido, segna l’esordio del regista pugliese Roberto De Feo e sta riscuotendo successo di pubblico e critica nelle sale cinematografiche in questa estate torrida.

Si narra la storia di Samuel, un adolescente costretto su una sedia a rotelle che vive con sua madre Elena a Villa dei Laghi, una residenza immersa nei boschi piemontesi e precisamente all’interno del Parco Regionale La Mandria.

Fenomeni inquietanti avvengono tra le pareti domestiche e l’arrivo di Denise, una ragazzina sveglia e acuta, darà al protagonista la forza di ribellarsi alla volontà materna e di “spiccare il volo” verso una realtà sconosciuta e considerata pertanto irraggiungibile.

Dai tempi di Dario Argento non si riscontrava nei film nostrani attesa, mistero, segreto, tensione psicologica, gusto per il gotico e per il dark che sottendono alla pellicola in modo palese e viscerale.

Il genere horror non è mai stato “esplorato” con maestria dai registi italiani e De Feo, nella duplice veste di regista e sceneggiatore insieme con Margherita Ferri, ci offre una prova che questo genere di film deve entrare prepotentemente nei gusti degli italiani.

La ricostruzione degli ambienti è quasi maniacale e la fotografia di Emanuele Pasquet esalta il pallore del protagonista Justin Korovkin e dei boschi che circondano la Villa.

Ottima la recitazione di Francesca Cavallin, nel ruolo della madre Elena e quella dell’esordiente Ginevra Francesconi, in quello di Denise. Una particolare menzione va a Maurizio Lombardi, il dottor Christian, una figura inquietante e dalla sfuggente personalità.

Il film, ben scritto e recitato, resterà negli annali di questo genere cinematografico.