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Liguria Pride 2018: tutti i colori dell’amore.

L’arcobaleno risplende più del sole cocente di Genova in questo 16 giugno pieno d’amore in tutte le sue forme. Il Liguria Pride 2018, anche senza patrocinio del Comune, ha trascinato pacifici, allegri e danzanti più di diecimila persone davvero di ogni genere, età, nucleo famigliare. È proprio questa, la famiglia, i diritti dei bambini figli di coppie dello stesso sesso che è stato il centro della manifestazione assieme ad una provocatoria “allerta rainbow” come dichiarato nel sito ufficiale dell’evento:

La Campagna del Liguria Pride 2018:

 #liguriapride2018

Ed ecco l’immagine-guida del Liguria Pride 2018, che si svolgerà a Genova sabato 16 giugno. Un omaggio alla Liguria dei manifesti turistici del Novecento, dove due ragazze, Anna e Tina, rispondono con un sorriso al provocatorio “Allerta Rainbow!”, titolo dell’edizione di quest’anno.

#allertarainbow

“Allerta Rainbow!” è un modo ironico per invitare tutti/e a monitorare il clima di oggi: mentre sono in aumento il riconoscimento dei diritti e delle “nuove ma sempre esistite” famiglie, si addensano le nuvole nere dell’omofobia, del razzismo, della crisi sociale ed economica dove è sempre il diverso a fare paura.

#offensiviedivisivi

Le vicende dei patrocini mancati quest’anno da parte del Comune di Genova e della Regione Liguria sono ripicche di una politica in agonia, dinosauri consapevoli e prossimi all’estinzione. Il mancato riconoscimento del Liguria Pride come ricchezza per la città e per la regione da parte di queste istituzioni rappresenta un modello negativo che rischia di influenzare negativamente la società. “Offensivi e divisivi” è il modo in cui queste amministrazioni hanno definito chi partecipa al Liguria Pride, dove il messaggio implicito è che sarebbe andato tutto bene se le persone LGBT se ne fossero rimaste a casa a essere sé stesse nel privato e non in pubblico. Ma davanti a tutto ciò Anna e Tina sorridono felici, perché la società è più avanti della politica: in questo clima talvolta fosco per le dichiarazioni ostili di persone ottuse, nessuno deve temere di essere felice.

Solidarietà, colori e fantasia hanno caratterizzato molti dei partecipanti più eccentrici, ma la bellezza del corteo è stata vedere persone di tutte le età, quelle che non ti aspetti, dal colletto bianco all’anziano con il cagnolino (con collare arcobaleno), al pappagallo e ai bimbi in carrozzella e passeggino. Anche senza il patrocinio del Comune, il Pride ha dimostrato il proprio orgoglio e ognuno si è definito patrocinatore di sé stesso.

Noi della redazione c’eravamo, e ci siamo divertiti tantissimo!