Books & Comics

L’esordio letterario di Kim Rossi Stuart con il romanzo intitolato “Le Guarigioni”.

Il noto attore e regista KIM ROSSI STUART ha presentato, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli, il suo romanzo d’esordio dal titolo Le guarigioni, per la collana Oceani dell’Editore La nave di Teseo, pag.208, 16 euro.

Conosciuto dal grande pubblico per aver interpretato il ruolo di Romualdo nella fiction Fantaghirò per la regia di Lamberto Bava dal 1991 al 1994, ha recitato in numerosi film tra i quali ricordiamo: Al di là delle nuvole (regia di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders 1995), Pinocchio (regia di Roberto Benigni 2002), Le chiavi di casa (regia di Gianni Amelio 2004), Romanzo criminale (regia di Michele Placido 2005), Maraviglioso Boccaccio (regia di Paolo e Vittorio Taviani 2015). E ancora tanto teatro shakespeariano: Re Lear nel 1984 per la regia di Luca Ronconi, Amleto per la regia di Antonio Calenda stagione teatrale 1998-99 e Macbeth nel 2000 sotto la guida di Giancarlo Cobelli.

Nel 2005 esordisce alla regia con il film Anche libero va bene e nel 2016 con Tommaso.

Il libro Le guarigioni è costituito da cinque racconti intitolati: La lotta, Il maniaco inesistente, L’altra metà, Il chiodo, Alla fine del male (l’ultimo diavolo).

                        

Nella prima di copertina si legge:«Un padre dal carattere volubile e un bambino silenzioso lasciano la città per aprire un maneggio tra il fango e la solitudine della campagna: uno scrittore cerca ripetutamente di innamorarsi davvero, per capire ogni volta di volere tutt’altro e in tutt’altro modo; un piccolo e morigerato imprenditore viene travolto dall’arrivo di una donna tanto appassionata quanto ingestibile: una moglie scettica, indipendente e sicura di sé sospetta di essere stata scelta per una rivelazione mistica; un prete ribelle combatte contro la quasi totale scomparsa del Male nel mondo. Curiosi, burberi, inafferrabili, irrisolti e romantici, oppure fragili, buffi, egoisti e testardi i personaggi di Kim Rossi Stuart si muovono nelle loro storie con l’andamento irregolare e imprevedibile di una vita che sposta i cartelli e confonde le direzioni, per irriderli e confonderli ogni volta. Uomini e donne che combattono contro gli eventi e le loro stesse idiosincrasie, per provare a trovare, se non le risposte, almeno le domande giuste da porsi, lungo un filo conduttore comune ma ben dissimulato che raccoglie assieme questi cinque racconti: microcosmi di amore,lotte,impazza menti e visioni

Nel corso dell’incontro Kim Rossi Stuart ha detto:«Il titolo del libro è affiorato alla chiusura delle bozze dando un senso compiuto ai cinque racconti, perché tutti i protagonisti hanno bisogno di una guarigione o vogliono guarire gli altri. Le cinque storie narrate possono essere lette come un unicum perché c’è tra loro un filo conduttore che è quello della redenzione. Per me non è stato faticoso scrivere. Ho sempre avuto la voglia di farlo fin da ragazzo per riflettere e chiarirmi le idee. Scrivere questo libro è stato un atto liberatorio e catartico

Alla nostra domanda su quale dei racconti abbia sentito più vicino per situazioni ed empatia con i personaggi, ha risposto:«Per l’ambientazione del primo racconto ho attinto alla mia esperienza diretta: ho vissuto da ragazzo in un maneggio e, quindi, mi piaceva ambientare questa prima storia in un luogo a me familiare per una sorta di nostalgia. Ma ben presto ho cercato di uscire dall’aneddotico e dall’autoreferenziale per costruire una storia quanto più universale con dei personaggi con una loro forza simbolica

                     

Il quarto e il quinto racconto ovvero Il chiodo e Alla fine del male riguardano soprattutto la sfera spirituale dei personaggi. Il primo narra le vicende di una famiglia che si reca a Medjugorje e la protagonista vive un’intensa rivelazione mistica attraverso un chiodo che, inspiegabilmente, buca la sua scarpa e trafigge il suo piede. Il secondo è un racconto distopico ambientato nell’anno 2060, dove un prete crede di essere investito da Dio in una missione: riportare nel mondo il Male perché un buonismo a buon mercato ha livellato gli uomini.

L’incontro si è concluso con una lettura di alcuni brani del libro e con la promessa che almeno uno dei racconti diventerà un film.

«Mi piace guardare alla vita come un percorso sempre meno condizionato dall’apparire», ha detto Kim Rossi Stuart e noi non possiamo non essere d’accordo con lui.

L’autore non esclude la possibilità di un adattamento cinematografico per ogni storia.