Books & Comics

Diario della quarta e ultima giornata “Napoli Città libro” Castel S.Elmo dal 4 al 7 aprile 2019.

Il Salone del libro e dell’editoria si avvia alla conclusione e come in tutte le feste che si rispettino riserva ai visitatori i suoi fuochi di artificio in quest’ultima giornata densa di eventi e d’incontri.

Si parte con un argomento invitante: Scrivere per Ridere.

Nella Sala Rosa dei venti incontriamo il cast della famosa trasmissione televisiva Made in Sud capitanata dal suo “patron” Nando Mormone.

Come si scrive un testo comico? Da dove parte l’ispirazione per film, telefilm, libri, fumetti di genere umoristico? Come s’imposta uno sketch comico o una parodia? É meglio affidarsi a una sorta di pianificazione letteraria o all’improvvisazione?

Molti comici della nostra generazione, primo fra tutti Carlo Verdone, hanno sempre affermato che i loro personaggi sono nati dall’osservazione della realtà, dallo studio attento e puntuale di personaggi incontrati per strada accentuandone le caratteristiche esilaranti. Tuttavia, è indispensabile la tecnica delle libere associazioni lessicali e degli accoppiamenti di parole che hanno potenzialità comiche soprattutto nella costruzione dei tormentoni che spesso sono il biglietto da visita di un attore. Inoltre, sono necessari: il rispetto dei tempi comici, l’affiatamento tra il comico e la sua “spalla” e il non perdere mai di vista l’attualità.

L’incontro si è concluso in grande allegria e con selfie a volontà!

É stata poi la volta di Michele Serra, autore del fortunato libro edito dalla Feltrinelli e dal titolo Le cose che bruciano. Per l’autore lo scrivere è stata una vocazione e un impegno costante da quando aveva appena vent’anni. I suoi romanzi catturano gli umori del mondo contemporaneo e sono carichi di rabbia e di contraddizioni, di personaggi insoluti ma temerari come il protagonista di questo nuovo romanzo: Attilio Campi. Egli, dopo tre fallimenti, vuole appiccare fuoco al suo passato ma… Ovviamente non diciamo altro per il piacere della lettura.

E si continua con la comicità amara e l’ironia malinconica di Vincenzo Salemme, autore del libro La bomba di Maradona per le edizioni Baldini-Castoldi. Nella prima di copertina leggiamo: «Scritto con sorprendente precisione è il riuscito esordio di Salemme nella narrativa. È un giallo atipico, appassionante e moderno, nel quale l’umanità dei personaggi rende difficile dividere in maniera netta il Bene dal Male».

                    

Noi di The Cloves Magazine lo abbiamo letto, ma non vogliamo svelarvi né trama né personaggi. V’invitiamo soltanto a leggerlo, perché è un racconto appassionato e audace con un finale a sorpresa.

Inutile dire che Salemme è stato accolto con una sincera ovazione dai presenti.

Egli non si è limitato a presentare il suo libro ma ha raccontato dei suoi esordi appena diciannovenne nella compagnia teatrale di Eduardo, del suo modo di concepire il teatro e gli attori, della sua personale visione dell’Amore. Parlando di Eduardo ha detto che era severo, riservato e molto schivo, ma niente affatto arcigno o di pessimo carattere. Per quanto riguarda il teatro, solo in Italia ci sono attori che hanno dei ruoli o drammatici o comici cuciti addosso, ma queste categorie non esistono perché gli attori alla stregua delle persone possono avere un’anima e una sensibilità sia comica sia brillante o drammatica.

Il teatro per Salemme è la più alta forma di democrazia e ogni sera avviene un “miracolo” perché lo spettatore vede la vita attraverso lo sguardo dell’attore.

L’Amore è un sentimento universale che si può sintetizzare così:«Volere bene a se stessi senza fare male agli altri” e ancora “non si può amare per essere felici ma bisogna essere felici per amare».

Ricordiamo che Salemme è al Teatro Diana con la fortunata commedia Con tutto il cuore fino alla seconda metà di aprile.

Per la sezione Un’ora con…, incontriamo nella Sala Libeccio Rita Dalla Chiesa che, insieme a un’intervistatrice di eccezione Catena Fiorello, presenta il suo libro Mi salvo da sola, ed. Mondadori.

               

Il testo è una sorta di autobiografia e uno spaccato di quegli anni, definiti “di piombo” del nostro Paese. Il libro inizia proprio dal racconto del dramma della sua vita: l’uccisione di suo padre e prosegue con i momenti felici vissuti accanto a Fabrizio Frizzi, le sue esperienze televisive, i suoi ruoli di moglie, mamma di Giulia e nonna di Lorenzo, detto Lollo.

Con il garbo e la gentilezza che la contraddistingue ha risposto all’affetto dei suoi fan con entusiasmo, felice di trovarsi accanto a loro.

Alla nostra domanda da dove traesse tanta forza e serenità ha rispostoLa mia famiglia mi ha sempre sostenuto. Ho trovato sempre conforto dalle persone che mi sono state accanto in questi anni con il loro affetto e la loro partecipazione».

               

Nella stessa Sala Libeccio abbiamo incontrato Pino Imperatore, autore di Con tanto affetto ti ammazzerò ed. DeA Planeta.

Dopo il fortunato Aglio, olio e assassino, ritorna l’Ispettore Gianni Scapece alle prese con la sparizione della novantenne baronessa Elena De Flavis insieme al suo maggiordomo cingalese Kiribaba.

Sappiamo bene che i romanzi di Pino Imperatore sono scritti forse con il pretesto di raccontare angoli e scorci poco conosciuti della nostra città e in questo romanzo anche di Capri, Sorrento e Ischia.

Noi di The Cloves Magazine lo abbiamo intervistato e questa piacevole “conversazione “ sarà oggetto di un articolo insieme con quelli riservati a Antonio Onorato e Rita Dalla Chiesa nei prossimi giorni.

Termina oggi Napoli Città Libro ed è doveroso fare un bilancio.

In questi giorni abbiamo visto tante persone aggirarsi tra gli stand, tanti giovani e studenti e tanti bambini con i loro genitori. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare scrittori, opinionisti, giornalisti, fumettisti e disegnatori, espositori, fotografi….

Non sappiamo esattamente il numero delle persone che hanno partecipato all’evento e non sappiamo neppure quante copie di libri sono state vendute, ma sappiamo con certezza che la nostra città ha vissuto quattro giorni fantastici e intensi, confermando ancora una volta la sua vocazione al bello, all’apertura, alla conoscenza, allo scambio d’idee e di opinioni.

Arrivederci al prossimo anno! ... E il pensiero da meditare?

Eccolo e questa volta scende in campo Umberto Eco:«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».