«Provo gioia e soddisfazione nel rendere una mia passione, un momento di allegria generale». Intervista al cantautore Sesto 

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«Provo gioia e soddisfazione nel rendere una mia passione, un momento di allegria generale». Intervista al cantautore Sesto 

Ma ci sei tu” è primo singolo di Sesto 28 anni, cantautore napoletano residente a Casoria. Fondamentale per il suo percorso è stata l'influenza genitoriale sui suoi ascolti musicali, ha iniziato da autodidatta fino ad arrivare a suonare sui palchi della Lombardia e della Campania dove ha risieduto.
Il brano, in uscita su etichetta ed edizioni Suono Libero Music, farà parte di un mini-ep di quattro tracce che lo presenterà al grande pubblico.
É una canzone energetica e generazionale, che vuole dar voce e descrivere la realtà che vivono i giovani di oggi. Perennemente di corsa, ognuno con i propri affanni, alla ricerca della sua isola felice.
L’artista partenopeo definisce così la musica: “Il mio sound è gioia ed empatia con chi ho davanti, l’esatto contrario della maggior parte della musica che passa oggi tende alla tristezza".
È uscito il tuo primo singolo "Ma ci sei tu", come nasce questo brano e perché hai scelto proprio questo come esordio?
«Innanzitutto, sono felicissimo per l'uscita del singolo, che è stato scritto qualche anno fa, tutto d'un soffio. É uno sfogo che riassume il momento che vivevo e ho scelto proprio questo come esordio perché quel ricordo è sempre vivo in me. All'interno ci troverete tante emozioni. La speranza, l'amore, i sentimenti come spirito guida nella vita». 
Il singolo farà parte di un ep che conterrà anche delle cover, come sono state scelte?
«Nell' Ep saranno presenti 4 brani, di cui 3 cover oltre l'inedito, che sono state scelte consultandomi con i miei fedelissimi amici e con la consulenza artistica del mio produttore Nando Misuraca della Suono Libero Music. I miei amici conoscono i miei gusti, vengono alle mie serate e ho interpretato i brani che, secondo loro, sono nelle mie corde». 

                           
Cover scelte da chi ti segue, ma francamente conoscevi queste canzoni? Ti piacevano?
«C'è stata una vera e propria lista di brani, ognuno mi ha suggerito un paio di canzoni, non le conoscevo tutte, ma le ho ascoltate lasciandomi andare. Tra queste ho scelto quelle che mi piacevano e mi emozionavano di più». 
Il brano Ma ci sei tu è accompagnato anche da un video fresco e divertente, c’è il tuo zampino?
«Realizzare il videoclip è stata un'esperienza molto divertente. Sono sincero, l'unica cosa che è frutto della mia creatività è il balletto, del tutto improvvisato. Ma tutto il lavoro è stato pianificato dai miei due amici, nonché professionisti serissimi, Vincenzo Falco (arrangiatore e percussionista del brano) e Alessandro Paradiso (bassista/batterista e videomaker). Loro per me sono stati sia registi che motivatori. Ricordo che nei giorni in cui abbiamo girato il videoclip faceva un gran caldo ma, nonostante questo, sono stati bravi a farmi tenere alta l'allegria, scherzando continuamente. E, dal video, questo traspare perfettamente». 
Come e quando nasce la tua passione per la musica e com’è maturata negli anni?
«La mia passione per la musica è indubbiamente nata con la mia famiglia, essendo tra i più piccoli di casa, ascoltavo le canzoni che ascoltavano loro. Di grande influenza sono stati i viaggi per le vacanze, ho ricordi nitidissimi di quei momenti ed il tutto si è evoluto quando ho cercato pian piano di emulare quelle canzoni, perfezionandole nel tempo, per poi cantare insieme a tutti nei falò prima familiari e poi con gli amici». 


Definisci il tuo sound gioia ed empatia, l'esatto contrario di quello che offre oggi la musica. È una scelta azzardata andare controcorrente ai canoni musicali?
«La mia felicità è sempre stata vedere gli altri che cantavano con me. Era un qualcosa che mi dava gioia e soddisfazione nel rendere una mia passione, un momento di allegria generale. Forse oggi la musica è troppo poco speranzosa, invece, credo che anche il concetto più triste si possa esprimere con un sorriso e quattro accordiۚ». 
Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica a chi ti ascolta?
«Il messaggio è proprio quello di vedere nelle cose, sempre un lieto fine, che può esistere o meno, ma vederlo e cercarlo in ogni modo è molto importante». 
Stai progettando un tour, delle serate intorno ai falò o cosa?
«Il tour che ne verrà sarà sicuramente qualcosa di simpatico, che sia attorno a un falò in spiaggia, in birreria, sul lido, al pub, in teatro. Ho il perenne bisogno di divertirmi con il mio pubblico, che considero come un gruppo di amici che è venuto a passare, con me, un piacevole momento di relax. Almeno è quello che spero che sia».