“Macerie” è il nuovo singolo di Laura Ciriaco. Intervista

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A distanza di 10 anni dal terremoto dell’Aquila, esce in radio e in digital download “Macerie” (etichetta Groove it), il nuovo brano della cantautrice abruzzese Laura Ciriaco. In contemporanea sarà online il videoclip.

"Cantare sempre la verità, mai cantare una cosa che non ci appartiene", lei è Laura Ciriaco che si è raccontata alle nostre pagine e ci ha presentato il suo ultimo singolo.

La canzone "Macerie" era da sempre dentro te ed aspettava solo di essere scritta...

«Ormai da dieci anni purtroppo questo pensiero accompagna ogni mio giorno, quindi, quando la scorsa estate ci siamo messi in una sessione di lavoro con gli altri due autori che sono Stefano Taviani e Andrea Tripodi, abbiamo tirato fuori un po' di idee, abbiamo parlato delle cose belle della vita e si è parlato anche dei nostri momenti brutti ed arrivato il mio turno non potevo che parlare di questo e abbiamo deciso insieme agli altri di provare a scriverlo. Io ho voluto scriverne parlando di speranza e rinascita, raccontando come io l'ho vissuta e come l'hanno vissuta la maggior parte degli aquilani e degli abruzzesi, senza perdere mai la speranza e ovviamente sempre con un occhio al futuro. Purtroppo quello che è successo nessuno può cancellare e quindi ho voluto proprio raccontare la mia esperienza»

"Non ho mai smesso di"... "guardare fuori" è il segno di quella forza che volevi ci fosse nel brano?

«Esatto, in questa frase ci sono anche tante immagini che ogni volta mi passano davanti. Io vivo a Milano da dodici anni e viaggio spesso tornando in Abruzzo appena possibile e sia in treno che in macchina quando guardo fuori dal finestrino, passando le città, passando i paesi vedo tutte case intere e quella frase vuole essere una metafora perché vorrei svegliarmi un giorno, affacciarmi alla finestra e vedere tutto com'era prima, ovviamente non potrà essere così però potrà essere tutto nuovo e pian piano ci si arriverà»

Macerie è accompagnata da un video girato a L'Aquila dove hai studiato e Fagnano Alto luogo della tua infanzia. Quali sensazioni hai provato quando hai girato il video, ritrovarsi in quei luoghi dove giocavi da bambina, la piazza dove magari era seduta a parlare con i tuoi amici dell'università prima di quel tremendo 6 Aprile 2009?

«Diciamo che torno lì appena possibile e sono posti che continuo a frequentare. Effettivamente trovarsi lì a cantare quel pezzo rendendo omaggio all'Abruzzo e ai miei posti è stato molto toccante. Io ho scelto di non cantare nella città dell'Aquila, cioè abbiamo scelto con il regista le scene di playback. Non ho cantato neanche nei luoghi del mio paese. Abbiamo scelto di fare il playback sempre nelle vicinanze ma in una ambientazione staccata, proprio perché sarebbe stato anche molto difficile per me cantare proprio in quei luoghi e poi perché ho voluto che l'ascoltatore si concentrasse sia sul testo ma anche sulle immagini del video. Abbiamo voluto fare un video che raccontasse la speranza, certo si vedono dei luoghi disastrati, ma non tutti, ci sono delle immagini di posti dell'Aquila che sono dei luoghi simbolo tipo la Chiesa di Collemaggio, la piazza piena di gente.»

Ho trovato un tuo post su facebook, con una foto di quando giravi il video di Macerie, con una citazione di Orazio “Quell'angolo di terra più degli altri mi sorride” ...

«Trovai questa frase scritta su un muro ed ho fatto una ricerca essendo una citazione. L'ho voluta riportare perchè essendo per metà pescarese e per metà aquilana, nonostante tutto, nonostante il paesaggio, quando torno a casa mi sento bene e quindi non ho mai avuto l'impressione di sentirmi nel posto sbagliato, nonostante io abiti a Milano dove mi trovo benissimo. Milano mi ha dato tanto a livello musicale e a livello di vita però comunque quando posso non vedo l'ora di tornare lì perché è casa.»

In "Qualcosa di speciale" canti “E' normale avere un sogno infranto e prima o poi decidere con chi cambiare il mondo”. Cosa ci vuoi dire che bisogna sempre credere in se stessi, perserseverare nei propri sogni perchè prima o poi se ci credi lo realizzi?

«Assolutamente, il messaggio di qualcosa di speciale è proprio quello e soprattutto è non abbattersi mai anche quando ci accade qualcosa di brutto o c'è qualcuno che non crede in noi, questo è un messaggio che ciclicamente ritorna nelle mie canzoni. Solo da noi può nascere il cambiamento quindi mai arrendersi e se ci crediamo davvero, se lavoriamo tanto per raggiungere un obiettivo, sono assolutamente convinta che prima o poi si riesca e soprattutto mai permettere a nessuno di farci sentire non speciali, di farci sentire non adatti e questo in tutti gli ambiti lavorativi e in tutti gli ambiti della vita.»

A The Voice of Italy eri prima nel team di Francesco Renga e poi di Cristina Scabbia, quali consigli ti hanno dato dopo il programma?

«Dopo il programma ho sentita Cristina, mi ha scritto una email. Io ho ringraziato sia Francesco che Cristina per l'appoggio che mi hanno dato durante il programma. Il consiglio è quello di non mollare mai . Certo è un programma televisivo, però devo dire che ho trovato molta verità sia negli autori del programma che nel programma stesso. Cristina ancora adesso ogni tanto lascia un commento, clicca un like, se le scrivo risponde. Il consiglio è stato anche di credere in quello che facciamo, di essere veri e di andare avanti perché la strada è sicuramente quella giusta. Ovviamente il fatto che loro abbiano scelto noi, intendendo anche gli altri ragazzi che erano con me in gara, essendo loro quattro personaggi molto importanti della musica italiana, ci fa pensare, ci fa sperare che abbiano visto in noi qualcosa di buono, io poi ero una delle più “adulte” (ride). Io faccio questo lavoro da molto tempo, ma non avevo mai fatto un talent prima dell'anno scorso e mi sono resa conto che è stata una bellissima esperienza che come artista mi ha messo alla prova con la quale non mi ero mai misurata e poi ho avuto la possibilità di incontrare loro che sono stati carinissimi. Il consiglio era anche di essere veri, questa è una cosa che sento profondamente anche io, cioè cantare sempre la verità, mai cantare una cosa che non ci appartiene, tranne ovviamente se stai cantando cover.»

Queli sono i tuoi progetti futuri?

«Adesso stiamo lavorandoal disco e ci piacerebbe uscire in autunno/inverno 2019, che sembra una sfilata di moda ma non lo è (ride). Ora andiamo avanti con la promozione di Macerie e chissà non ci sia una sorpresa in estate. Il disco sarà il mio primo lavoro e sono contenta del risultato che sta venendo fuori, è un lavoro che parla praticamente di me, in ogni brano c'è un pezzetto di me e un messaggio sempre positivo che voglio portare alle persone che mi ascoltano e credo che in ogni brano ognuno di noi si possa rivedere, che poi è il senso della musica. Mi auguro che tutti possano riconoscersi in quello che canto.»

A me piace abbinare la musica alla cucina e quindi ti voglio chiedere se tu fossi un piatto che piatto saresti?

«Ok, io sarei un piatto di polpette, assolutamente, senza ombra di dubbio (ride) e nello specifico le polpette di mia madre, sono buone dappertutto.»

Biografia

Laura Ciriaco inizia a suonare il pianoforte già all’età di 4 anni e a soli 11 anni entra al conservatorio, però lasciato ben presto; la sua vera passione è usare il piano per accompagnarsi mentre canta. E così farà per lungo tempo. È nel 2005 che la sua vita prende un’inaspettata piega: Paolo Del Vecchio la seleziona come partecipante al Premio Mia Martini 2005, dove raggiunge la finale, e dove Laura farà un altro importante incontro, Franco Fasano, con cui negli anni rimarrà in contatto, sviluppando un rapporto professionale che dura a tutt’oggi. Nella serata finale, sfidando 30 concorrenti provenienti da ogni parte d'Italia, Laura vince una borsa di studio per l'Accademia MAS Music Art and Show di Milano, che frequenterà con successo fino al conseguimento del diploma in Performing Arts. Inizia così l'avventura che la porterà al suo primo singolo: il trasferimento dall’ Abruzzo a Milano e le prime band con musicisti professionisti; formazioni elettriche e acustiche, repertori pop, rock, funk, soul, gospel. Nel 2009, con la sua band i Neroré, si aggiudica il Premio Mogol come “miglior testo” in occasione di un concorso per brani inediti. Tra il 2008 e il 2010 la prima esperienza di turnista corista negli spettacoli gospel “Stand Up! A Gospel Revolution” e “Stand Up! The New Revolution”, prodotti da CeCe Rogers, che la portano in tour in tutta Italia. Nel 2015 una collaborazione importante: i cori per un disco di produzione di Piero Cassano e Fabio Perversi (Matia Bazar). Sempre nel 2015 pubblica Comequandofuoripiove con i Nerorè. Nel 2018, Laura partecipa a The Voice of Italy, stupendo l’Italia con il suo timbro vocale unico e la sua energia contagiosa, raggiungendo la semifinale. Nello stesso anno pubblica Qualcosa Di speciale e L’Inizio.

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