"La Rua" ci hanno presentato il loro ultimo EP "Nessuno segna da solo". Intervista

- di

Loro sono: Daniele Incicco, William D'Angelo, Davide Fioravanti, Nacor Fischetti, Matteo Grandini e Alessandro "Charlie" Mariani.

Questi 6 ragazzi nel 2009 grazie al sodalizio tra Daniele Incicco e Dario Faini, danno vita alla band "La Rua", che si caratterizza e contraddistingue per il suo genere pop folk.

Dopo molti riconoscimenti e importanti esperienze musicali, la svolta avviene nel 2015 quando entrano a far parte della scuola di Amici e da quel momento non si sono più fermati. Abbiamo raggiunto telefonicamente il front man della band, Daniele, che ci ha raccontato di vivere un momento particolarmente felice della sua vita perché sta scrivendo tanto e fa quello che gli piace, mettere le sue emozioni sotto forma di canzoni.

Iniziamo a parlare di Sanremo. Nel 2017 ci fu una grande polemica per l'esclusione della canzone "Tutta la vita questa vita" e si è ripetuto anche quest'anno con il brano "Alla mia età". Come ti spieghi questo?

«Quando ci si approccia ad una manifestazione del genere ci sono delle scelte che vengono fatte dal direttore artistico che preferisce un progetto piuttosto che un altro. Credo che sarà una delle mie ultime trasmissioni televisive perché non mi piace subordinare il lavoro di autore, produttore a delle trasmissioni che poi vanno a dare un giudizio approssimativo su quello che è tutto il progetto. Credevamo molto nel brano ed abbiamo voluto partecipare, siamo arrivati secondi e abbiamo vinto in assoluto al televoto su tutti i 24 partecipanti, ma poi il direttore artistico ha preferito altro e noi non possiamo fare nulla se non accettare il verdetto perché il Festival è di Baglioni e non il nostro!»

Rispetto alla precedente esclusione questa volta sei stato meno amareggiato?

«Ormai ho iniziato a capire come funzionano certe dinamiche in quei posti lì, non sono delle misurazioni del tuo talento o della forza di quello che fai, sono misurazioni dell'indice di gradimento rispetto a una giura della tua esibizione. Alla fine è una piccola parentesi, è un concorso pubblico nel quale non sei entrato nel ruolo da primario.»

Ci parli del nuovo EP uscito a luglio: "Nessuno segna da solo"?

«"Nessuno segna da solo" è un nostro lavoro collettivo che ha uno sguardo più ampio anche a livello di sound, abbiamo voluto sperimentare, fare qualcosa che uscisse fuori dalla nostra comfort zone, abbiamo cercato di spingere di più sui testi e anche lì c'è l'intervento di Alessandro Raina e Dario Faini, per dare ancora più carattere a quelle che erano le tematiche che andavamo a proporre. Noi utilizziamo la forma "canzone italiana", è un modo di fare canzoni che appartiene alla nostra nazione che è diversa dal modo di fare di altri paesi. Abbiamo quindi cercato un po' di internazionalizzare il tutto non limitandoci nel folk. Questo diventerà compiuto ancor di più con l'uscita del disco nel quale abbiamo messo molto di nostro e abbiamo, con coraggio, descritto alcune tematiche anche importanti . Non vedo l'ora di farvelo ascoltare! E siccome non ci bastava, nei prossimi giorni faremo delle sessioni di scrittura per andare a completarlo perché sento che ha bisogno ancora di alcune cose che vorrei dire.»

L'EP è stato anticipato dal singolo: " I 90". Come nasce?

«"I 90" è una canzone che nasce perché ho vissuto quegli anni attraverso mio fratello che è un po' più grande di me e viveva questi anni a pieno, li vedevo come qualcosa che non potevo vivere a pieno anch'io e mi ha lasciato una sorta di mito di quegli anni come il modo di fare serate tutti insieme, non c'erano cellulari ma voglia di divertirsi stando insieme al luna park magari. Anni che ho amato tanto. Ho voluto scrivere un testo che avrebbe potuto farmi far pace con quella sensazione che ho da sempre, che per me gli anni novanta sono qualcosa che avrei voluto vivere da più grande.»

Avete anche avuto collaborazioni importanti come Federica Carta, Elisa, Cristina D'Avena ed Alessandra Amoroso.

«Si certo! L'EP si apre con un brano "Sull'orlo di una crisi d'amore" che abbiamo fatto uscire insieme a Federica Carta, un'artista speciale, con dei colori vocali unici. Inoltre c'è un brano scritto con Elisa Toffoli che è "Per motivi di sicurezza" e ne andiamo orgogliosi! Abbiamo cercato di non fare imparentare troppo le canzoni tra loro, sono tutte diverse. Facciamo delle grandi litigate ma poi alla fine c'è un obiettivo che siamo una famiglia dove si cerca sempre di portare a casa un risultato. La difficoltà è quando imporsi e quando di ascoltare. Collaborare con Cristina D'Avena è stato fantastico, per me Cristina è un mito! In un giorno e mezzo abbiamo riarrangiato il pezzo, abbiamo modificato un po' ma è rimasto quello. Il brano scritto per Alessandra Amoroso "La gente non sei tu" è una canzone difficile perché ho messo tanto della mia vita ed evito sempre di raccontare di cosa tratta perché poi andrei a dare un chiave di lettura troppo scontata rispetto a quello che ognuno di noi può vederci dentro. Sono felice del brano e di avere potuto ascoltare la voce di Alessandra su questo pezzo, lei è una persona speciale che ha voluto ringraziarmi più volte e questo va a testimoniare il livello di umanità che ha. Invece Noemi ha fatto una cover del brano "I miei rimedi" ed è motivo di orgoglio perché significa che stai lavorando bene, che hai una bella risposta da parte degli addetti ai lavori.»

Voi siete sei componenti, è difficile gestire il rapporto?

«Facciamo delle grandi litigate!!! Ma poi alla fine c'è un obiettivo, siamo una famiglia dove si cerca sempre di portare a casa un risultato. La difficoltà è capire quando è il caso di imporsi e quando ascoltare. Al centro ci sono le canzoni, per noi è molto importante portare il nostro messaggio senza stare in mezzo a polemiche inutile o discussioni.»

Il 9 marzo è una data importante perché partirà il vostro tour dall'Auditorium Parco della Musica di Roma. Come vi state preparando?

«Diciamo che tutte le energie che ho, se in televisione sono solo tre minuti di canzone, li sono un'ora e quaranta di concerto c'è del tempo per analizzare, raccontare, spiegare le nostre canzoni, interagire con il pubblico. Dal vivo sei te stesso perché non puoi fingere per tanto tempo. Ho un eccesso d'anima che con il live posso liberare!»