“La rottamazione di un italiano perbene” di e con Carlo Buccirosso al Diana di Napoli fino a domenica 8 dicembre. Recensione

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“La rottamazione di un italiano perbene” di e con Carlo Buccirosso al Diana di Napoli fino a domenica 8 dicembre. Recensione

“Sfuggire alle tasse è l’unica impresa intellettuale che offra ancora un premio”. John Maynard Keynes

Ah le tasse, le tasse! Chi di noi le paga con il sorriso sulle labbra? Siamo ben consapevoli che è necessario versare contributi allo Stato per ottenere servizi e potenziare il welfare, ma la pressione fiscale in Italia sta diventando sempre più forte e i cittadini si sentono perseguitati da…Equitalia!

É quanto accade al protagonista dello spettacolo La rottamazione di un italiano perbene, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, in scena al Teatro Diana fino a domenica 8 dicembre.

Alberto Pisapia (Carlo Buccirosso), gestisce un ristorante, il Picchio Rosso, ormai sull’orlo del fallimento. Sposato con Valeria Vitiello (Donatella De Felice), donna dal carattere forte e volitivo, è padre di due figli: Viola (Elvira Zingone) e Matteo (Giordano Bassetti).

A causa della crisi economica e di alcuni investimenti azzardati proposti dal cognato Ernesto (Gennaro Silvestro), avvocato e socio in affari, Alberto ha un vero e proprio esaurimento nervoso aggravato dalle cartelle esattoriali di Equitalia. A nulla valgono gli sforzi di sua moglie e dei suoi figli per dargli serenità in quanto sua suocera Clementina (Tilde de Spirito) è uno spietato ed integerrimo funzionario… dell’Agenzia delle Entrate!

Come risolverà Alberto i suoi problemi economici ed esistenziali?

Per ovvi motivi non possiamo rivelarvi il finale. Bisogna recarsi al Teatro Diana e assistere alla rappresentazione.

Lo spettacolo, tratto da una precedente commedia dello stesso Buccirosso Il miracolo di Don Ciccillo, è costruito su misura del protagonista dalle caratteristiche comiche e amare dell’attore partenopeo che spesso dà vita a personaggi sfuggenti e indecisi .

Le vicende meriterebbero una presa di posizione forte e risolutiva come ad esempio quella di patteggiare con lo Stato il dovuto mentre Alberto temporeggia e per questioni di principio vuole intentare causa contro Equitalia, in un procedimento che sfiancherebbe ulteriormente le sue finanze date le lungaggini e i cavilli della giustizia italiana. Ed ecco quindi che tutto il suo livore ed il suo spirito di vendetta si dirigono sulla suocera che viene vista come la causa principale dei suoi guai e per questo da sopprimere.

Ed è allora che i toni della commedia diventano paradossali e grotteschi e Buccirosso li rende credibili con la sua recitazione alta e mai di mestiere.

Il pubblico si identifica con Alberto e giustifica la sua reazione sanguinaria sapendo che essa nasce dall’esasperazione.

Spesso chi scrive i testi riserva per sé la parte migliore, lasciando poco spazio agli altri interpreti. Ma in questa commedia ciò non avviene perché Buccirosso valorizza anche i personaggi secondari caratterizzandoli con maestria, consapevole che il successo di una pièce teatrale risiede in uno sforzo corale di tutta la Compagnia. E difatti gli attori sono ben assortiti ed affiatati ad incominciare da Donatella De Felice di cui il pubblico ha apprezzato anche le doti canore, Elvira Zingone che rende con disinvoltura l’irascibilità della figlia Viola e Giordano Bassetti la pacatezza e la riflessività del figlio Matteo, futuro pediatra. Tilde de Spirito è credibilissima nel ruolo della suocera, vittima sacrificale e Fiorella Zullo con Gennaro Silvestro danno vita a due personaggi a tratti esilaranti,la prima perché vede nella camomilla la panacea per risolvere tutte le questioni,il secondo perché sa allentare la tensione scenica e tenere a bada Viola. Una menzione speciale merita Peppe Miale nel ruolo del sacerdote amico di famiglia.

Durante lo spettacolo si ride molto ma la commedia riesce a trasmettere allo spettatore quel senso di impotenza e di smarrimento in cui si trova il cittadino comune nei confronti dello Stato.

Le scene sono di Gilda Cerullo e Renato Lori, i costumi di Zaira de Vincentiis, le musiche di Paolo Petrella.

Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. Produzione esecutiva A.G.Spettacoli.