"Into the flow" il nuovo album di Nathalie. Intervista

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Nathalie cantautrice italiana, è entrata nei nostri cuori “in punta di piedi” e ci ha conquistato con la forza della sua voce, dirompente come una “tempesta di vento”, ha recentemente pubblicato il suo ultimo album “Into the flow” (etichetta Believe Digital) composto da 10 brani inediti, tutti scritti dalla stessa Nathalie tra i quali Smile-in-a-box, I feel a stranger, Tra le labbra.
“Into the flow” segna il grande ritorno della cantautrice italiana che con la sua voce, raffinata e graffiante, riconoscibile tra mille, ci racconta un po' di se, un album che “a livello musicale ha un ascolto fluido, un flusso continuo attraverso atmosfere ed emozioni in continua evoluzione”.
Un album tutto da ascoltare per essere trasportati dal flusso di emozioni che ogni canzone ci susciterà.

Come sono nate le canzoni del tuo nuovo album Into the flow, da un sentimento, da un avvenimento personale o anche da storie di altre persone? 
«Ogni canzone ha una sua storia, alcune possono essere in parte autobiografiche, come "I feel a stranger", altre volte possono essere metafore e giochi della mia immaginazione "Smile-in-a-box").In altri casi sono storie più universali, o sono come film, cioè descrizioni visive, quasi oniriche di stati d'animo, ad esempio "Dancer in the rain".»
                        
Come descriveresti il tuo ultimo lavoro Into the Flow, ti sei avvalsa di collaborazioni?
«É un album 'acquatico', che ha cioè molte caratteristiche di questo elemento: la fluidità, la forza, la 'morbidezza', il fatto di cambiare forma e qualità. A livello musicale volevo che l'ascolto fosse fluido, un flusso continuo attraverso atmosfere ed emozioni in continua evoluzione. Allo stesso tempo volevo anche più groove, rispetto ai miei vecchi album. A livello di collaborazioni, è stata una coproduzione tra me, Francesco Zampaglione e Luca Amendola. Ognuno ha dato un proprio contributo alla visione generale dell'album, in momenti diversi, la cosa di cui sono più contenta è che nelle varie fasi di produzione ho avuto sempre chiara la visione del lavoro finale.»
Le canzoni del tuo album sono connesse tra loro o con ogni canzone vuoi trasmetterci un messaggio diverso?
«Entrambe le cose! L'elemento acqua è ricorrente, a volte appare in maniera più esplicita nei testi, altre volte più nell'aspetto musicale. L'acqua per me rappresenta molte cose: la femminilità, la trasformazione, l'emotività, la forza, e tanto altro. Ogni canzone ha una propria individualità e quindi pur facendo parte di un flusso,  ognuna è portatrice di un messaggio a sé.»
Se mi facessi trasportare dal "flusso" mi porterebbe in una terra senza lacrime, rabbia e tristezza descritta nel brano Smile in a box?
«Eh, eh, chissà... Da un lato, magari! Ma la realtà è che, come esseri umani, è molto difficile stare sempre nel flusso,  anche perché quelle emozioni anche cosiddette 'negative', fanno parte proprio della nostra umanità...mi sa che le soluzioni facili sono un po' una mezza fregatura!»

                           
                           Foto di Debora Tofanacchio

Il talento di un artista può essere misurato dal numero di visualizzazioni su Youtube?
«Credo che i numeri non siano necessariamente un metro di giudizio del valore di un artista o di una canzone, ci sono molti fattori che determinano l'essere molto visualizzati o meno. In alcuni casi naturalmente sì, ma è risultato di tante altre cose, e devo dire che rende felici quando si vede qualcuno che ha realizzato qualcosa di veramente vero, bello, toccante che  raggiunge tante persone. Ma realisticamente parlando, non sempre è così.»
Quando non crei musica, cosa fai, ti piace cucinare, quali sono i tuoi hobby?
«Faccio molte cose, in effetti vorrei farne anche di più, da qualche anno seguo un corso di teatro, è sempre stata una passione che non avevo mai realmente approfondito. Leggo molto, guardo film o serie interessanti, ad esempio "Westworld" e quando posso viaggio! É la mia passione, tanto quanto la musica. Cucinare a volte mi piace e mi appassiona, altre volte quasi non mi va, dipende dai periodi.»
Se tu fossi un piatto che piatto saresti?
«Il sushi! Delicato ma con la forza del wasabi.»