"Incedio" l'ultimo travolgente brano dei Ros. Intervista

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"Potenza, energia, elettricità e una visione della realtà trascendentale, con un pizzico di ironia e una spennellata di colori." Loro sono i Ros, Camilla Giannelli (voce e chitarra), Lorenzo Peruzzi (batteria) e Kevin Rossetti (basso), ci hanno presentato il loro ultimo brano e si sono raccontati alle nostre pagine.

Prima con "Rumore", ora con "Incendio", i vostri brani già dai titoli trasmettono energia. Camilla la tua voce unita al suono della chitarra elettrica sprigiona potenza. É questo che ci volete trasmettere con i vostri brani?

«Hai centrato il punto. Potenza, energia, elettricità e una visione della realtà trascendentale, con un pizzico di ironia e una spennellata di colori. I nostri brani puntano ad accendere nuove luci nella mente dell'ascoltatore, che scuotiamo per fare scattare in lui la scintilla, attraverso testi semplici ma enigmatici e una musica diretta e da ascoltare ad alto volume.»

 "Incendio", com'è nata questa canzone?

«È nata per caso, istintivamente e in maniera naturale: Camilla era davanti al primo fuoco autunnale acceso nel camino ed è nata in lei una nuova voglia di evadere, di accendere la luce di nuovi obiettivi. Il silenzio dell'autunno ci ha fatto venire ancora più voglia di urlare al mondo di alzarsi e lottare e in sala prove abbiamo capito subito come dar vita a questa nuova fiamma.»

"Incendio" è il vostro ultimo inedito, che avete presentato a Sanremo Giovani, tu canti "Troppa polvere una generazione senza libertà di dare sfogo al fuoco alla creatività e ribellarsi a questa automaticità". Cos'è che frena, che imprigiona la libertà?

«A frenare la libertà è senz'altro il sistema attuale. O meglio, ci prova imponendo paradigmi fissi e scoloriti che continuano a dare certezze ma a frenare la creatività. Il nostro messaggio sta proprio nel superare questi modelli, nello sperimentare e risvegliare il fuoco dentro di noi: il desiderio di desiderare.»

"Rumore", "Proiettile", "Curve", "Selvatica", "Incendio" c'è un fil rouge tra i vostri brani?

«La libertà di sprigionare energia. Di addentrarci nelle curve di un percorso diverso, di distoglierci dagli schemi con un'indole selvatica e puntare al centro dell'obiettivo come un proiettile, un proiettile che deve fare rumore e lasciar risuonare il suo eco.»

Chi di voi scrive i testi delle canzoni?

«L'idea parte solitamente da Camilla e vede la sua stesura definitiva nella collaborazione con Lorenzo, il "letterato" del gruppo. Kevin sa invece sempre stupirci con i suoi riff di basso, da dove solitamente parte l'arrangiamento.»
Il vostro è un genere Rock, Punk, ma il Rock non è solo un genere musicale, è anche un vostro stile di vita?

«Il Rock è prima di tutto attitudine. Un modo di pensare, di trasmettere, di vivere. È rompere gli schemi, aggredire la realtà. Ne è riflesso la nostra musica, risultato del nostro modo di affrontare il mondo.»

Qualche aneddoto legato a Sanremo Giovani?

«Appena finita la nostra esibizione, siamo arrivati dietro le quinte e abbiamo fatto un urlo liberatorio tutti insieme. Il problema è che eravamo in diretta italiana su Rai Uno e si è sentito in trasmissione, volevano buttarci fuori!»

Avete partecipato a X Factor nel team di Manuel Agnelli, un grande esponente del rock italiano, quale consiglio vi ha dato una volta finito X Factor?

«Manuel è stato una sorta di guru per noi. Ci ha insegnato che nella musica non si smette mai di imparare, di crescere, di evolversi. Che la musica è vera se racconta quello che grida l'anima, ciò che in parole non si può dire. Ci ha consigliato di tenere duro e augurato di iniziare un percorso di crescita che, a prescindere dai risultati effettivi, non si esaurisca mai.»

Quali sono i vostri progetti futuri, a quale state lavorando adesso?

«Ovviamente la parola d'ordine di questo periodo è "disco". Ci stiamo prendendo il tempo opportuno per creare un album che racchiuda tutto ciò che siamo, tutti i nostri colori. Appena sarà uscito, torneremo finalmente nel nostro habitat naturale: il palco!»

Se voi foste un piatto che piatto sareste e perché?

«Senza dubbio spaghetti aglio (Lorenzo), olio (Kevin) e peperoncino (Camilla). Semplici e accattivanti: solo per palati forti!»