Grazie a Lucio Dalla ho capito che tipo di artista sarei voluto essere. Intervista a Piedavide Carone

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Negli ultimi giorni si è molto parlato dell'esclusione di Pierdavide Carone al Festival di Sanremo.

Il giovane cantautore, infatti, insieme alla band dei Dear Jack, ha proposto un brano molto forte, che tratta una tematica molto delicata e purtroppo, sempre più frequente: la pedofilia.

Se la canzone non è stata apprezzata dal direttore artistico del Festival, ha avuto però un ottimo riscontro ottenendo views da capogiro.

Archiviato il capitolo Sanremo, Pierdavide è più carico che mai in vista dei numerosi live in programma in tutta Italia.

"Caramelle" ha avuto un forte impatto mediatico per diverse ragione, prima fra tutte l'esclusione da Sanremo. Come ti spieghi questa scelta?

«Non so, le scelte della commissione sono confidenziali e personali, ciò che so è che il brano ha avuto un forte impatto anche senza il festival.»

Il brano tratta un argomento molto delicato, come nasce?

«Stavo canticchiando nella mia mente il tema di un bambino di 10 anni, spensierato, con una bella famiglia, amichetti di scuola, una vita normale. A poco a poco, tuttavia, il tema diventa una sorta di ambigua confessione e solo nel ritornello ho capito che stavo parlando di pedofilia, è stato scioccante.»

Com'è avvenuta la collaborazione con i Dear Jack e perché la scelta è caduta su loro per questo brano?

«Con i Dear Jack, in particolar modo con Lorenzo, c'è un'amicizia che ci lega da tanti anni, e così abbiamo iniziato a lavorare su diverse cose insieme. Nello stesso periodo è arrivata "Caramelle", e ho capito subito che aveva la priorità su tutto, così ho deciso di fargliela ascoltare, e insieme ci siamo assunti la responsabilità di pubblicarla.»

Tu hai già calcato il palco dell'Ariston sia come autore sia come protagonista con il grande Lucio Dalla. Che ricordo hai di Lucio e quali sono gli insegnamenti che porti nel cuore?

«Di Lucio mi ricordo la sua straordinaria genialità, oltre che la generosità nel metterla a disposizione di qualcun altro, nella fattispecie io, e da lui ho imparato a capire che tipo di artista avrei voluto essere da lì in poi.»

In questo periodo sei in giro per l'Italia proprio con i Dear Jack per presentare "Caramelle". Ci saranno altre date e soprattutto nuovi progetti?

«A marzo abbiamo già tre date chiuse, il 19 al Bravo Caffè di Bologna, il 22 al Pin Up di Mosciano Sant'Angelo in provincia di Teramo, e il 24 alla Casa Dell'Arte di Conversano in provincia di Bari, cui se ne stanno aggiungendo altre. E poi ci sarà certamente spazio per nuove pubblicazioni insieme.»