"Giungla" il nuovo dirompente singolo di Valentina Tioli. Intervista

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Tutti viviamo una nostra personale Giungla, ma Valentina Tioli ha saputo magnificamente raccontarci la sua con un inciso che promette di entrare "dentro le nostre teste" e che continuerà a contagiarci al suono di percussioni tribali.

Abbiamo incontrato Valentina Tioli che ha raccontato alle nostre pagine, la sua "Giungla".

Com'è nata “Giungla”? É il racconto di un'esperienza personale?

«L’ispirazione mi è venuta una mattina, in metropolitana. Ero in ritardo e le persone che mi spintonavano hanno fatto cadere il mio caffè… in quel momento ho pensato, nel seguente ordine: “questi sono delicati come elefanti in una cristalleria” e poi, “questa città è davvero una Giungla”.»

Questa Giungla è solo “dentro la tua testa” o è la vita quotidiana di tutti?

«Sicuramente è dentro la mia testa, ma credo che ognuno di noi viva la sua Giungla quotidiana. Giungla è la metafora della città, della società, ma anche della mia vita. Viviamo in un mondo dove tutti si credono i più furbi, i più smart, i più svegli, dove conta di più dimostrare agli altri chi siamo, che esserlo veramente. Passiamo la nostra giornata a correre, dietro alle consegne, dietro al tram, dietro alle persone e in questa corsa frenetica, molto spesso ci dimentichiamo del perché stiamo correndo. Ecco. A volte è il caso di rallentare, di ritrovare il proprio obiettivo, la propria direzione. A volte, per sopravvivere, si deve fare ordine nella propria Giungla. Ognuno di noi ne ha una, fatta di ritardi, di hangover, di delusioni di cuore, di bollette da pagare o di scimpanzé che non ci fanno entrare in un locale. Questa qui è la mia Giungla, ma spero che anche gli altri possano identificarsi nella propria.» 

C'è un anedotto legato a "Giungla" che vuoi raccontarci?

«Giungla è la mia prima canzone che ho sentito suonata in radio. É stata un’emozione fortissima, impagabile. Ci tengo a dire che senza il mio produttore Francesco Terrana che ha realizzato questa base così catchy e internazionale non sarebbe stato lo stesso, quindi grazie Ciccio!»

Hai aperto il 2018 con il brano “Di Più” e lo hai chiuso con “Giungla”, questi hanno segnato il tuo ritorno a brani in italiano. La tua è sicuramente una voce internazionale ma preferisci cantare in italiano o in inglese?

«Beh, Giungla è stata suonata anche da Radio San Marino, quindi possiamo dire che...è già un brano internazionale! Scherzi a parte, io credo che la musica sia un linguaggio universale, il mio obiettivo è far arrivare un messaggio, emozionare e cercare di far immedesimare le persone nella mia musica, indipendentemente dalla lingua.»

C'è un filo conduttore tra questi due brani, "Di Più" e "Giungla", o con ognuno vuoi trasmetterci un messaggio diverso?

«Di più è un brano al quale sono molto legata, ha raggiunto il 29esimo posto in classifica iTunes appena uscito e porta con sé un messaggio di libertà e indipendenza. É un inno al non arrendersi a quello che gli altri vogliono farci essere, è un invito a lottare sempre per realizzare i propri sogni e obiettivi. Giungla ha segnato un nuovo capitolo. É il primo singolo di questo progetto inedito fatto di sonorità dance, etniche ma sempre e comunque pop.»

Tu scrivi anche per altri artisti, cosa ti emoziona di più cantare le tue canzoni o ascoltare gli altri cantarle?

«Sì, amo la musica in tutte le sue forme, anche quelle che comprendono lo stare dietro alle quinte o nel mio caso, dietro ad una penna. Sicuramente è motivo di orgoglio per me sentire le mie parole cantate e interpretate da artisti che stimo e poi, è divertente. Certo che però, cantare le mie canzoni su un palco è l’emozione più grande, è lì che mi sento davvero me stessa.»

Credo che molte canzoni non sarebbero mai nate se l'artista che le ha scritte non avesse vissuto quei tormenti, quelle precise emozioni. Quale, tra le tue canzoni, é tra queste e a quale sei più legata?

«Sono molto legata a tutte le mie canzoni, perché è un pò come se fossero dei miei “figli”. Ogni canzone ha la sua storia, ad esempio c’è una canzone che si chiama “Un altro bacio” che ho scritto per il cantante Thomas che è nata guardando “Empire”, amavo quella serie tv, e così un giorno mi sono messa a scrivere una storia prendendo ispirazione da una puntata.»

Quali sono i tuoi progetti futuri e a quali stai lavorando adesso?

«Per il 2019 ci sono un sacco di progetti in ballo, nuove canzoni, nuovi concerti e nuovi lavori da autrice. Non vedo l’ora di potervi raccontare di più!»

Mi piace abbinare la musica ai piatti, quindi ti chiedo se tu fossi un piatto che piatto saresti e perchè?

«Sarei probabilmente una pizza wurstel e patatine, animo italiano e gusto internazionale!»