Dopo Playlist ci promette “un album vivo, vero e libero”. Intervista a Daniele Ronda

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Daniele Ronda, da fine marzo, è in rotazione radiofonica con Playlist, il singolo che ha anticipato l’uscita del nuovo album del cantautore piacentino. Una ritmica potente che, in tempi non sospetti, si preparava a travolgere le perfomance live e il palcoscenico, ma che ora, allo stato attuale, possiamo fruire solo in mainstreaming. Playlist convince sotto tutto i punti di vista e lascia ben sperare sull’intero lavoro discografico dell’artista. 
Il brano è accompagnato da un videoclip, diretto da Massimo Albasi, con la partecipazione della modella Mercedesz Henger, nel quale le immagini si alternano tra Daniele Ronda in compagnia della sua band e la Henger in un omaggio al film Flashdance.
Sebbene il lockdown abbia paralizzato o quasi ogni settore del mondo lavorativo, siamo riusciti a fare quattro chiacchiere con Daniele, sul suo ultimo lavoro musicale e sulle collaborazioni che hanno reso questo giovane cantautore un talento nel panorama musicale italiano. 
“Playlist” è il singolo che anticipa il tuo album. Impossibile non notare l'omaggio all'intramontabile Flashdance! Come vi è venuta quest’idea?
«È vero, il collegamento è proprio quello. Una ragazza che affronta una sfida, prima di tutto con se stessa, che insegue un sogno e si impegna quasi stesse lottando, per realizzarlo. Il video è ambientato dentro la sala prove di una scuola di danza, dove due grandi finestre lasciano entrare fasci di luce che riflettono sul pavimento in parquet, poi una sbarra e una parete a specchi. All’interno di questa location è un continuo alternarsi di immagini live insieme alla band, che rimarcano il legame con il palco, ed immagini della guest di questo clip, Mercedesz Henger, da sola in questo salone, che riprende alcune delle scene più note del film». 
Com'è stato lavorare con Mercedesz Henger?
«Ho incontrato una persona umile e collaborativa. Inizialmente era quasi spaventata, perché riprendendo le scene di un film così noto, il paragone con Jennifer Beals, la protagonista della pellicola originale con un’interpretazione fenomenale, sarebbe stato quasi immediato. Insieme, parlandone e costruendo le scene poi è stato girato tutto con grande naturalezza».
"Fuori sembra la fine del mondo e invece, è solo domenica". Una strofa che si adatta alla situazione attuale, brano profetico o hai voluto descrivere proprio periodo?
«Playlist nasce in un momento nel quale quest’epidemia e le sue conseguenze non erano né previste né prevedibili, così anche la scelta pubblicarlo il 20 marzo di quest’anno. Ma è accaduta una cosa che mi ha stupito, il racconto di un isolamento volontario, alla ricerca di un proprio spazio, con la volontà di ritrovarsi e ricostruirsi dal logorio di alcuni momenti della vita, avevano qualcosa di così affine a certe sensazioni che si vivono in questo periodo, da permettere alle persone di riconoscerci e riconoscere anche la parte più intima e costruttiva dell’affrontare se stessi».
 

Dal tuo nuovo album cosa dobbiamo aspettarci? Ci puoi spoilerare qualcosa?
«Lavorerò perché sia un disco vivo, vero e libero. Vivo, con la possibilità di muoversi e muovere qualcosa in chi lo ascolta. Vero, perché nel bene e nel male rispecchi ciò che voglio raccontare senza porsi vincoli o censure. Libero, in ogni suo aspetto, che sia ingabbiato da schemi che possono derivare da fattori esterni, discografici, da assurde analisi di mercato, ma nemmeno frenato dalle mie paure, che hanno il loro ruolo, ed è importante, purché non diventino un limite mai».

Un tuffo nel passato. Hai partecipato due volte al concerto del Primo Maggio. Come l'hai vissuta? Che emozioni ti ha dato?
«Quella al Concerto del Primo Maggio è stata un’esperienza potente, a livello tecnico la situazione è molto complessa per il susseguirsi di tanti set con tempistiche anche televisive da rispettare. A un certo punto ti trovi su questo grande palco girevole rivolto però al fondale, la pedana comincia a muoversi, a girare e di colpo, ecco, davanti lo scenario di centinaia di migliaia di persone, che vogliono ascoltare musica, cantare, ballare ed essere lì per vivere l’evento. È qualcosa che porterai con te».
Hai scritto per tanti artisti della musica italiana e penso ai fantastici testi di "Almeno stavolta" per Nek o "Baciami Adesso" per Mietta. Com'è stato collaborare con loro?
«Ho avuto la fortuna di collaborare con interpreti e artisti molto noti, ma che durante il lavoro insieme non hanno fatto pesare la loro fama e questo ha permesso loro di aprirsi al nostro incontro».


Per Mietta hai curato anche gli arrangiamenti per Sanremo, giusto?
«Sì, quell’anno oltre ad essere autore insieme a Pasquale Panella della canzone “Baciami adesso”, mi occupai anche della produzione artistica e dell’arrangiamento. Una grande esperienza, dalla pre-produzione, alle registrazioni in studio, poi riportando tutto insieme a Peppe Vessichio, dal vivo sul palco dell’Ariston, seguendo le prove e l’allestimento con l’orchestra del Festival».
In questo momento in cui i live sono proibiti, come mantieni il contatto con i fans?
«In quest’epoca, abbiamo una tecnologia in continua evoluzione, e questa può essere una grande opportunità, un veicolo da sfruttare in tutte le sue potenzialità anche e soprattutto in un momento così complicato. Sta a noi farne un uso costruttivo. Per me è stato importante in questi mesi per poter mantenere un forte contatto con la gente».
Questo periodo di quarantena come lo stai vivendo?
«Ho la fortuna di avere qui il mio studio, gli strumenti, poter leggere, ascoltare e guardarmi intorno. Questo mi dà la possibilità di proseguire il mio lavoro e di rendere questo momento molto più vivibile, sperando non siano sofferenze che passino invano. Ma per far sì che questo accada bisogna imparare a guardare ciò che queste giornate, con tutte le sensazioni che si portano dietro, possono darti».


Quando quest'incubo sarà terminato, riprenderai i tuoi tour in giro per l’Italia?
«Per me, anzi per noi, perché insieme a me c’è la mia squadra, la mia band, suonare dal vivo è sempre stato fondamentale. Ora ne sento la necessità, del palco, del live e dell’incontro con la gente. Spero molto presto di poter annunciare che il nuovo tour avrà inizio, nel frattempo continuiamo con le prove e la preparazione dei concerti».