Così è (se vi pare) al Teatro Bellini di Napoli fino al 27 gennaio 2019.

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Così è (se vi pare) al Teatro Bellini di Napoli  fino al 27 gennaio 2019.

Dopo il fortunato debutto al Teatro Carignano di Torino l’11 dicembre 2018, approda al Teatro Bellini di Napoli Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello curato da Filippo Dini nella doppia veste di attore e regista.
Il testo scritto da Pirandello nel 1917 e spesso rappresentato, si basa  su un tema molto caro allo scrittore girgentino: l’inconoscibilità del reale di cui ognuno può dare una propria interpretazione che quasi mai coincide con quella degli altri. Si genera pertanto un relativismo che porta alla impossibilità di conoscere una verità assoluta che spinge poi alla pazzia. È il primo testo teatrale  pirandelliano senza un finale compiuto e, inoltre, è una potente metafora sull’incertezza delle relazioni umane.
In quel periodo Pirandello, futuro premio Nobel per la letteratura, è attanagliato da diversi problemi familiari  a cui fa da sfondo il primo conflitto mondiale: la malattia mentale della moglie Antonietta Portulano e i suoi figli Stefano e Fausto impegnati in guerra.
I protagonisti della vicenda sono tre: il signor Ponza, la sua misteriosa moglie e la madre di lei, la signora Frola. Il confronto tra i personaggi avviene in un interno scenograficamente claustrofobico, arricchito da numerosi secondi piani e con muri spessi ed elevati che nascondono alla vista degli spettatori numerosi oggetti di scena che potrebbero essere rivelatori delle caratteristiche psicologiche dei personaggi.
Tutta l’atmosfera è surreale, onirica . L’unica possibile verità è appunto quella del sogno perché nulla è come appare.
Chi è il vero pazzo? Il signor Ponza che crede defunta la moglie ancora viva o la signora Frola che ha perso il senno dopo la morte prematura della figlia? Il regista e attore Filippo Dini indica un’alternativa spiazzante: pazzi sono i pettegoli che stanno a guardare, quelli che osservano e giudicano dal di fuori senza sapere nulla e che partecipano ignari a un grande show, come gli stessi spettatori a teatro.
Se, come afferma lo stesso Dini : “Il teatro è un’arte collettiva”, allora, anche il pubblico che segue con attenzione e curiosità lo spettacolo teatrale è attore a pieno diritto e partecipa alle vicende narrate cercando una verità che sfugge e si allontana sempre di più ad ogni battuta pronunciata dagli attori.

                       
Gli spettatori vedono i personaggi far vibrare la corda della pazzia. Essi si  rincorrono  sul palcoscenico ad eccezione dello stesso Dini, che riserva per sé  il ruolo di Laudisi (alter ego di Pirandello e del suo pensiero), costringendolo su una sedia a rotelle.
La compagnia teatrale è compatta, coesa e ben assortita. Una particolare menzione va a Maria Paiato (chi non la ricorda nel personaggio di Celestina per la regia di Luca Ronconi?), una credibile e appassionata signora Frola e al misurato e bravissimo Andrea Di Casa nel ruolo del signor Ponza. Gli altri interpreti sono: Francesca Agostini, Mauro Bernardi,Giovanni Esposito, Ilaria Falini, Mariangela Granelli, Orietta Notari, Nicola Pannelli e Benedetta Parisi.
Il regista-interprete Dini è ben consapevole di cimentarsi per la prima volta con un testo pirandelliano molto noto e molto rappresentato. Tuttavia raccoglie questa sfida con piglio deciso e autoritario, forte degli attori talentuosi e fortemente calati nei ruoli.
Lo spettacolo è godibilissimo e ci sentiamo di dire che per la prima volta un difficile testo pirandelliano è stato presentato in modo chiaro, accattivante, partecipativo. Filippo Dini ha centrato in pieno gli obiettivi che si era proposti ovvero una rilettura non convenzionale ma approfondita di Pirandello soprattutto nella modernità e nella attualità di temi e di situazioni.
Le scene, i costumi e le luci sono rispettivamente di Laura Benzi, Andrea Viotti  e Pasquale Mari. Le musiche originali sono di Arturo Annecchino.