“Arsenico e Vecchi Merletti” al Mercadante con Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini per il Napoli Teatro Festival. Recensione

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“Arsenico e Vecchi Merletti” al Mercadante con Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini per il Napoli Teatro Festival. Recensione

Il Napoli Teatro Festival Italia, direzione artistica di Ruggero Cappuccio, ha chiuso l’edizione 2019 con fuochi d’artificio fantasmagorici offerti a un pubblico generoso, partecipe e commosso dal teatro Nazionale Mercadante di Napoli con lo spettacolo in prima assoluta Arsenico e vecchi merletti e la presenza graditissima di due SIGNORE del teatro italiano: Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini.

Il regista Geppy Gleijeses ha dedicato questo allestimento al grande regista Mario Monicelli di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa, riprendendone la regia teatrale che vide protagoniste la “nostra” Regina Bianchi, Isa Barzizza e lo stesso Gleijeses nel ruolo di Mortimer.

Tutti ricordano il film Arsenico e vecchi merletti, diretto nel 1944 da Frank Capra con un giovane e strepitoso Cary Grant, basato sull’omonima commedia di Joseph Otto Kesserling. Fra le dodici pièces teatrali da lui scritte, l’unica ad avere successo è stata proprio questa che gli ha consentito l’accesso all’Olimpo dei più noti e rappresentati drammaturghi del ‘900. La commedia, infatti, è ben costruita nei dialoghi e nei personaggi e non mancano suspense e humor.

Siamo a Brooklyn, a ridosso della seconda guerra mondiale e le sorelle Abby e Martha Brewster si occupano di beneficenza regalando giocattoli ai bambini poveri del quartiere e pasti caldi agli indigenti.

La realtà, però, è ben diversa: le due innocue vecchine avvelenano con un tossico vino al sambuco gli inquilini ai quali fittano camere. Sono già dodici i cadaveri sepolti nella loro cantina con l’aiuto di Teddy, un loro nipote squilibrato.

A complicare le cose arrivano altri due nipoti : Mortimer, critico teatrale di successo e Jonathan, criminale incallito con tanto di cadavere al seguito.

In un crescendo di situazioni paradossali e continui colpi di scena, questa falotica famiglia troverà il modo di sistemare i cadaveri e ridare tranquillità a Mortimer e alla sua compagna Elaine Harper.

É doveroso riportare alcune note del regista: “In Arsenico e vecchi merletti i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi e la purezza dell’intreccio, raggiungono il massimo dell’originalità, del rendimento, dell’abilità. Un congegno di alta precisione, una meccanica che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo. Ho la fortuna di dirigere due tra le più grandi attrici italiane: Annamaria Guarnieri, straordinaria attrice prevalentemente drammatica, primadonna prediletta da Zeffirelli, Missiroli e Ronconi che si è prestata al gioco comico con una sapienza scenica ineguagliabile e Giulia Lazzarini, l’immensa Giulia, la musa di Strehler, raggiunge il sublime calandosi nei panni di Abby. Entrambe ci danno una lezione di stile e di gioco scenico a cui è pressoché impossibile trovare un paragone verosimile”.

Annamaria Guarnieri è una zia Martha con una insana malignità tenuta a bada da una romantica e attiva operosità e Giulia Lazzarini è un’ adorabile zia Abby la cui follia, fatta di gesti premurosi, ha il sapore genuino di biscotti friabili da intingere nel thè e della marmellata fatta in casa. Entrambe padrone della scena la calcano con naturalezza e spontaneità. La loro recitazione è da manuale e la gestualità attenta e misurata. Equamente si dividono le battute più argute e salaci che scatenano ilarità e compiacimento nel pubblico presente. Insomma, una prova grande e riuscitissima di come si realizza uno spettacolo teatrale bello, appassionato, convincente e coinvolgente.

Auguriamo lunga vita alle due attrici, due “ragazze milanesi” classe 1934 che tanto hanno ancora da dire e da insegnare alle nuove generazioni di teatranti e di pubblico!

Gli altri attori: un valido e talentuoso Paolo Romano nel ruolo di Mortimer , Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Bisgini, Lorenzo Venturini.

La traduzione della commedia è di Masolino D’Amico e le scene e i costumi rispettivamente di Franco Velchi e Chiara Donato.