"Stanotte a Pompei" un nuovo affascinante viaggio di Alberto Angela

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"Stanotte a Pompei" un nuovo affascinante viaggio di Alberto Angela

Stanotte a Pompei, stasera in prima serata su Rai1, Alberto Angela ci guiderà in un nuovo affascinante viaggio nel sito archeologico più bello e più visitato al mondo, l’antica città di Pompei. Non è una notte qualunque: è la notte prima dell'eruzione che la distrusse. "Stanotte a Pompei" svelerà un mondo straordinario e il regista Gabriele Cipollitti guida una vera armata nelle notti di Pompei, Ercolano e Stabia. Una grande produzione Rai interamente girata in 4k, con ospiti d’eccezione come Giancarlo Giannini, Uto Ughi, Vittorio Storaro, Marco D'Amore, realizzata dal Centro di Produzione Tv Rai di Napoli.
 

Alberto Angela, durante la conferenza stampa, tenutasi ieri 21 settembre, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha parlato di questo nuovo e nascituro format: Stanotte a… 
«Sono luoghi come questi, dove ci troviamo adesso, al Museo Archeologico di Napoli, ad aver dato una prima nota a questa lunga sinfonia di questi programmi. Quando realizziamo delle puntate in un museo, ma anche un semplice servizio, ci dicono, giustamente, che di giorno è pieno di gente, bisogna badare alla sicurezza della gente, ma anche per noi non è facile, allora, si filma di notte. Immaginate di stare qui, di notte, in questo museo solo voi e vi trovate questi capolavori che vi guardano e vi parlano, tutto è diverso. Allora, ci siamo detti, perché non facciamo un programma su questo, era una specie di deformazione tecnica che abbiamo trasformato in una specie di potenzialità, ed è uscita questa prima notte con il Museo Egizio di Torino, e poi di città in città. Pensate a ogni volta che vi trovate in un museo, in mezzo alla gente, provate a isolarvi e a concentrarvi sull'opera e vi guarderà e vi dirà tante cose, ed è ciò che abbiamo cercato di fare con “Stanotte a…”  per la gente a casa. Ad esempio, in questo museo, quando venite a Napoli, quanti vengono a vederlo, bisogna farlo conoscere, è un museo straordinario. Io raramente vedo questi capolavori andando all’estero, quando tu sei qui, puoi fare un viaggio nella mente del passato, una vera bellezza, guardate le statue di donne, vedrete che hanno degli anelli anche sul mignolo, o posti sulle falangi diversamente, vedrete delle mode. Non è una statua, è una persona che vi sta parlando.»

                 
Ritornando a Stanotte a Pompei, Alberto Angela ci racconta il lavoro meraviglioso di gruppo che c’è stato:
«Stanotte a Pompei è il frutto di tante, ma tante professionalità, mi vedrete in questa puntata con la sciarpa e il giaccone, c’è un freddo umido la notte. E quando tutti lavorano e finisce all'alba, vedrete delle riprese che sono state realizzate forse alle 3:40 del mattino, bisogna che tutto funzioni e che tu abbia il sorriso, ma che anche gli altri l'abbiano, che le luci siano messe al punto giusto, etc. Non vi nascondo quanti caffè abbiamo bevuto, anche se da queste parti è buonissimo. C’è uno sforzo invisibile dietro questo lavoro, come tanti altri, ogni volta che c’è un programma, c'è sempre tanta gente dietro che lavora.  Vorrei ricordare che ho lavorato con un gruppo straordinario, certamente il regista Gabriele Cipollitti, io non ho mai visto una persona lavorare così tanto, indistruttibile, sempre con il sorriso e questa è un'altra cosa che vorrei sottolineare, c'è sempre stato il sorriso, sempre battute e ciò ci ha aiutato tantissimo. Si è formato un gruppo, ed è importante, anche localmente, con le istituzioni delle città, c’è sempre stata una collaborazione fattiva, anche da parte della Soprintendenza di Pompei, con il professor Osanna. Davanti a un progetto di cultura c'è sempre un'attenzione in più e tutto quello che vedete in Stanotte a Pompei, devo essere sincero, è grazie a una persona, che è qui presente. Io sono paleoantropologo, nasco come uno che studia gli uomini preistorici, quando ho cominciato a fare i primissimi servizi in RAI con Quark o Superquark, non ricordo, li ho fatti proprio a Pompei, siamo arrivati qua e abbiamo chiesto che su Pompei avevamo bisogno di un testo corretto, di una consulenza e di vedere i consulenti: “A cui vorrò fare un sacco di domande, perché voglio sapere tutto.” E mi è stato presentato il professor Antonio De Simone, archeologo e ordinario presso l'Università Suor Orsola Benincasa e, da allora, tutti i servizi che ho fatto su Pompei, ma anche sulla romanità, libri, etc. devo ringraziare solamente lui, perché è lui con la sua passione che mi ha fatto amare questo mondo e, quindi, anche in questo caso è con noi.»