«Quando ballo mi sento di esistere.» Intervista a Gianmarco Galati

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«Quando ballo mi sento di esistere.» Intervista a Gianmarco Galati

Gianmarco Galati ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo nella danza sin dall'età di 4 anni grazie alla passione trasmessa dallo zio, anch’egli ballerino. Nonostante la giovane età, ha sacrificato la sua vita per il ballo e per non pesare sui suoi genitori, ha iniziato a lavorare da piccolissimo per pagarsi le lezioni. È entrato nella scuola del talent show Amici di Maria De Filippi grazie a una sfida, dove ha potuto studiare e cimentarsi in altri stili. La sua avventura all'interno del talent si è interrotta perdendo la sfida contro un altro ballerino di latino, ma Il suo amore e la sua determinazione non lo hanno abbattuto, anzi, punta sempre più in alto e il suo sogno è ballare per il suo cantante preferito Ultimo.

Come nasce la tua passione per la danza e per lo stile latino?

«La mia passione per la danza nasce grazie a mio zio, lui era un ballerino e ho iniziato i latini grazie a lui e ne vado fiero. È la disciplina che tuttora mi permettere di spiccare di più nel mondo della danza.»

Ricordi il tuo primo giorno di lezione? Hai capito da subito che questa passione un giorno poteva diventare un lavoro?

«Quando ero piccolo non sapevo che sarebbe potuto diventare il mio lavoro, man mano che la pratica della danza andava sempre di più aumentando, ho capito che poteva concretizzarsi, non mi sono mai posto la domanda se stessi facendo una scelta sbagliata e sicuramente porta i suoi frutti.»

Il lavoro del ballerino dà molte soddisfazioni, ma ti porta a fare anche molti sacrifici, soprattutto, in preparazione di concorsi, gare. Quali sono le più grandi rinunce che hai fatto?

«Quando si è “piccoli”, ho iniziato che avevo quattro anni, il sacrificio poteva essere non andare alla festa di un amico, ma io non ho mai avuto il desidero di andare alle feste perché ho sempre voluto ballare, non ho mai avuto la necessità di avere del tempo libero, perché lo sfruttavo nella sala da ballo ed è quello che tuttora faccio. I sacrifici sono iniziati quando c'è stata una svolta nella mia carriera e si doveva prendere la strada dell'agonismo puro. C'era bisogno di un rafforzamento economico e mi sono dato da fare, ho lavorato in una sala slot, poi come cameriere, barman, lavoravo quasi tutti i giorni, provando a togliere qualche spesa ai miei genitori, non era facile, lavoravo la mattina e la sera mi allenavo o magari lavoravo tutto il giorno e non riuscivo ad allenarmi.»

                         

Come nasce la voglia di partecipare ad Amici?

«Ho voluto partecipare ad Amici perché volevo sperimentare altri stili e mettermi in gioco e far vedere, a un pubblico più ampio, ciò che potevo fare per poi uscire fuori e lavorare. Piano, piano sto lavorando, ci sono persone che mi hanno chiamato, sto organizzando stage, ha avuto i suoi frutti, anche se mi sarebbe piaciuto restare più all’interno del talent, secondo me, lo avrei meritato.»

Durante la tua permanenza nella scuola ti sei cimentato anche in altri stili. Hai mai pensato, uscito dalla scuola, di iniziare a studiare anche altre discipline?

«Stando lì, ho avuto modo di conoscere e studiare altri stili come il modern di Veronica Peparini, che, tuttora, provo a studiare e mettere nel mio repertorio. Sto cercando di trovare un mio stile di danza moderna che comprende più stili, con qualche elemento di hip hop che sto studiando. Mi sono aperto molto al mondo della danza e, sicuramente, sono cresciuto molto attraverso Amici e sono cresciuto anche come persona, perché è un contesto particolare e uscire beh... mi ha fatto male!»

All'interno del programma cosa non sei riuscito a fare uscire di te e del tuo talento e perché?

«La parte di me che non è uscita è, sicuramente, quella più estroversa a livello caratteriale. Sono una persona molto aperta, ma stavo lì dentro con un mood lavorativo,forse è mancata la parte più personaggio ma sono così, durante il lavoro, sono molto quadrato ed è giusto che sia andata così, non volevo mettermi in cattiva luce.»

                         

                             Foto Eros Gozzo

All'interno della scuola, oltre allo studio, si creano anche delle belle amicizie, con chi sei rimasto in contatto dei ragazzi e chi speri vinca il programma?

«Ho stretto belle amicizie con tutti, soprattutto con Miguel, Marco, Arianna, Mimmi e Giordana. Sento Umberto, che adoro come ballerino e gli faccio molti complimenti, anche se già glieli ho fatti di persona. Spero vinca Giordana, perché se lo merita tanto, ha 25 anni ed è una ragazza vissuta, sa cosa vuol dire faticare per arrivare al proprio obiettivo e in più adoro la sua musica, la prima canzone che ascolto è sempre la sua.»

Ci sono stati momenti difficili nei quali hai pensato di mollare il mondo della danza?

«Mai avuto il pensiero di volere mollare, perché è l'unica cosa che so fare e mi rende felice! Sono un ballerino, quando ballo mi sento di esistere. Il ballo è l'unica arte che ti può trasformare in ciò che vuoi, puoi sentire tutte le emozioni esistenti, basta cercarle. Noi ballerini siamo come un arcobaleno, siamo tutti colori che, in una persona normale, escono fuori solamente se avvengono casi specifici nella propria vita, io sono un ballerino e guardando dentro me, posso sentire ed essere ciò che voglio, quindi, sarebbe mollare me stesso e il mio corpo?!»

Cosa speri per il tuo futuro artistico?

«Voglio puntarmi obiettivi molto alti. Vorrei vincere il mondiale e sto lavorando ogni giorno per farlo, poi mi piacerebbe ballare in un concerto o un video clip di Ultimo, che è il mio cantante preferito.»