Il gradito ritorno di Francesco Vitiello in Un Posto al Sole

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Il gradito ritorno di Francesco Vitiello in Un Posto al Sole

Francesco Vitiello è ritornato nella soap Un Posto al Sole nei panni di Diego Giordano, anche se non l’aveva mai lasciata visto che ha curato la regia di alcuni episodi della soap italiana più longeva.
Francesco con alcuni suoi colleghi di UPAS, Patrizio Rispo, Claudia Ruffo e Davide Devenuto, ha fondato la K2 film, e dopo il successo avuto con la serie web SOMA - La Serie stanno progettando un film. Forse vedremo Francesco anche a teatro con il collettivo Nest di San Giovanni a Teduccio, Napoli.
Da quanti anni mancavi da Un Posto al Sole?
«Da circa sei anni, poi sono ritornato l'anno scorso per un breve periodo, che doveva essere limitato nel tempo, tre o quattro mesi, poi c'è stata una bella risposta da parte del pubblico, gli autori sono rimasti contenti ed io altrettanto, così abbiamo deciso di prolungare per un altro anno e vedere cosa succede.»
Com’è stato ritornare sul set di Un Posto al Sole?
«É stato come ritornare a casa dopo tanti anni, non è un luogo comune, è stato veramente così. Io sono cresciuto con Un Posto al Sole, sono arrivato a quindici anni e sono rimasto fino ai 23 circa poi, sono andato in giro convinto che avrei potuto fare tutto. Ho avuto le mie soddisfazioni, le mie delusioni, le mie cadute, le mie rialzate ed è stato bello ritornare a casa ed essere accolto e ritrovare gli amici di sempre in un clima sereno non ultra competitivo, un linguaggio che sento molto mio.»
Com’è stato riprendere il tuo personaggio?
«Diego ed io, il mio personaggio, siamo cresciuti insieme.  Entrambi abbiamo alternato bei momenti, anche delusioni scottanti, per cui veramente mi trovo a vivere una doppia vita, si accavallano, s’incrociano, si allontanano e poi si ritrovano in qualche modo.» 
Che cosa sta succedendo in questo periodo a Diego? 
«Lui è un po' un aspirante della decrescita felice, dopo aver capito di non essere una persona ultra competitiva, ultra ambiziosa. Il lavoro che sperava di fare prevede tutta una serie di sacrifici, ma anche un certo carattere, che lui probabilmente non ha. Prova a ricostruirsi la vita abbassando un po' le proprie pretese e le proprie ambizioni, poi incontra questa ragazza che è di tutt'altro avviso e vorrebbe che, invece, lui tornasse a competere, soprattutto in ambito lavorativo, cosa che lui invece pensava di essersi messo alle spalle.»

           
Puoi darci qualche anticipazione su cosa succederà a Diego? 
«Assolutamente no. È sempre bello che la gente scopra l'evoluzione del personaggio, però posso dire che Diego avrà dei momenti turbolenti.»
Non lascerai subito la soap, quindi, ma ci sarai per diverso tempo?
«Sì, mi auguro di restare il più a lungo possibile e parallelamente sviluppare altri progetti. Con i ragazzi del Nest stiamo parlando di qualche progetto. Siamo amici da sempre, Adriano Pantaleo ed io ci siamo trasferiti a Roma insieme quando eravamo ragazzi.»
É la prima volta che farai teatro?
«In passato ho fatto molte cose in teatro, poi ho dovuto decidere su cosa dedicarmi di più e ha vinto la televisione, è andata così. Sono sempre, però, molto tentato di provare o quantomeno di fare qualcosa in teatro.»
Qual era invece il tuo sogno? A cosa aspiravi?
«Credo che il sogno di tutti gli attori sia quello di fare il cinema. Per altri può darsi non è così, però siamo cresciuti tutti quanti con il cinema, adesso ci sono le serie tv che impazzano e sono fatte benissimo e sono meravigliose. Bisogna trovare un po' un equilibrio da quelle che sono le proprie ambizioni e quello che poi la vita, invece, ti mette davanti. Uno deve provarci sempre.»
Hai cominciato proprio con Un Posto al Sole o avevi fatto qualcosa in precedenza? 
«Avevo fatto una prima pubblicità all’età di cinque anni. É stata una coincidenza strana, mia madre aveva risposto a un annuncio letto su un giornale inviando le foto, mie e di mio fratello. Stranamente ci selezionarono per fare la pubblicità della “Standa, la casa degli italiani” e subito dopo questa pubblicità ci contattò un agente che curava i minori e li proponeva per vari progetti, tra cui anche Un Posto al Sole, ed è iniziata così la mia avventura. Parallelamente,  però, già facevo teatro alle scuole medie a Scafati, dove mi ero trasferito da Torre del Greco, fortunatamente la mia maestra d’italiano era appassionata di teatro e nel pomeriggio, oltre l’orario scolastico, ci preparava degli spettacoli e ci faceva recitare.»

             
Che cosa ricordi del provino fatto per Un Posto al Sole?
«In realtà il provino lo andò a fare mio fratello ed io lo accompagnai soltanto. Una volta lì, provai a imbucarmi e feci bene, dissi che anche a me sarebbe piaciuto recitare nella soap e andò bene.» 
A che età questo?
«Avevo quattordici anni e avevo ancora la faccia tosta.»
Eri ancora a scuola….
«Studiavo e lavoravo a Un Posto al ole, poi ho dovuto purtroppo interrompere gli studi e li ho ripresi fortunatamente, mi sono iscritto all'università e ho fatto tutto il mio percorso.»
Vorresti scrivere qualcosa di tuo?
«Sto lavorando a dei miei progetti. Ho una piccola società di produzione con alcuni colleghi di Un Posto al Sole che si chiama K2 film. Stiamo provando a scrivere un film, abbiamo già lavorato a una serie web che si chiama “Soma” che è stata su YouTube per un po' di anni, poi l'abbiamo dovuta a ritirare perché l'abbiamo venduta a Canal+ in Francia ed è stato un bel successo. Proviamo sempre a fare delle cose indipendentemente da Un Posto al Sole.»
Hai già scritto qualcosa, quindi…
«Infatti, per Soma ho scritto il soggetto della serie dei singoli episodi, poi la sceneggiatura è stata sviluppata da Fabio Paladini, che adesso scrive Il Cacciatore su Rai 2.»