Storie di donne: Diana

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Storie di donne: Diana

Come una principessa.
Così sono cresciuta.
Coccole.
Baci.
Carezze.
Tutto ciò che volevo era mio.
Perché c'era lei.
Il mio punto fermo.
Il centro del mio universo.
Il mio posto sicuro. 
Mia madre.

Poi questa fottutissima vita ha deciso di prenderla e portarla via da me.
È stato allora che ho mollato.
Che mi sono annullata.
Schifavo tutto.
Ce l'avevo anche con Dio.
I miei stessi figli erano diventati motivo di distruzione per me.
Non li sopportavo!

La gola mi si stringeva, l'aria mi mancava e le gambe non mi sostenevano più. 
Vuota.
Assente.
Non ero più una moglie.
Non ero più una madre.
Non ero più nulla.
Ho deciso di spegnermi!

Non c'era più terra sotto i miei piedi.
Non c'era più aria da respirare.
Non c'era più cibo con cui nutrirmi.
Non c'era nessuno che potesse aiutarmi.

Le persone che mi circondavano non capivano un cazzo!
Tutti sembravano avere la soluzione per me.
Forse è per questo che sono arrivata al punto di non riuscire più a stare in mezzo alla gente.
Il mio posto preferito era il cesso.
potevo vomitare anche l'anima senza che nessuno mi dicesse nulla.

Le mie più grandi paure stavano prendendo forma e la depressione mi teneva compagnia imprigionando ogni mia scelta.
Volevo cancellarmi.
Volevo addormentarmi, per sempre!
Ero decisa.

Poi una parola inaspettata mi ha convinta a non farlo.
"Lascia che qualcuno ti aiuti come ha fatto con me."
Non credevo di riuscire a seguire quel consiglio.
Ci vogliono le palle per ammettere di avere un problema.
E io lo avevo, un problema.
Ero io.

Il mio desiderio di essere ancora madre, ha vinto sulla mia voglia di essere tra le braccia di mia mamma.

Ho risalito la mia montagna.
Ho guardato negli occhi le mie paure.
Ho cominciato a respirare di nuovo.

Oggi sono viva.
Amo i miei figli.
Amo la mia vita.
Mia madre prima o poi la rivedrò, ma so che non è questo il momento.

Perché io, oggi, ho solo voglia di vivere!

 

Storie di donne, Rosanna Pannone

 

 

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mettendo in oggetto "Storie di donne".

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