Dal 24 luglio in libreria SHARP OBJECTS di Gillian Flynn e a ottobre su Sky Atlantic

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Dal 24 luglio in libreria SHARP OBJECTS di Gillian Flynn e a ottobre su Sky Atlantic

In libreria dal 24 luglio SHARP OBJECTS di Gillian Flynn ed. Rizzoli
 
Un thriller perfetto da cui è tratta la serie tv con Amy Adams in esclusiva su Sky Atlantic da settembre
Sofisticato thriller psicologico dal ritmo incalzante, l'opera prima di Gillian Flynn indaga i risvolti oscuri delle relazioni tra sorelle, madri e figlie e mette in scena la sorprendente protagonista – così il Guardian – di "un viaggio indimenticabile, un romanzo gelido e illuminante". 

Con Amy Adams nel ruolo della giornalista Camille Preaker, la serie televisiva prodotta da HBO e diretta da Jean-Marc Vallée, già regista di Big Little Lies, andrà in onda in otto puntate a partire dall'8 luglio negli Usa e da settembre in Italia su Sky Atlantic.    

IL LIBRO
Otto
anni dopo essere andata via da Wind Gap, la cittadina soffocante in cui è nata e cresciuta, Camille Preaker lascia Chicago per tornare in quel minuscolo avamposto cattolico del Missouri battista, luogo sperso nel nulla, dove la gente si illude di sapere come stare al mondo.
È il giornale per cui lavora a spedirla laggiù, in seguito alla scomparsa della piccola Natalie Keene. Caso che somiglia a quello di un'altra bambina svanita nel nulla poco tempo prima, ricomparsa il giorno dopo nel letto di un torrente, strangolata. Si chiamava Ann Nash e aveva nove anni.
Quando il cadavere di Natalie viene rinvenuto su Main Street, la comunità di Wind Gap deve arrendersi all'evidenza: la mano che si è abbattuta con brutale meticolosità sulle due bambine è la stessa. A rivelarlo è un unico, macabro dettaglio.
Con caparbietà, Camille porta avanti la propria indagine sfidando le rigide norme sociali di una cittadina bigotta e pettegola, ma soprattutto, è costretta ad affrontare la madre, una donna fredda e manipolatrice, ammirata dai vicini e temuta dentro casa, da cui era fuggita ancora ragazza. L'inchiesta diventa un fiume in piena e Camille non è più in grado di tenere a freno i ricordi e il male che contengono.
 

«Virtuosa e inquietante Gillian Flynn.»
The Washington Post

«Sharp Objects non è uno di quei romanzi in cui la paura arriva a singhiozzo,
alternata da pagine più distensive. Qui il suo effetto è cumulativo: nelle ultime
trenta pagine mi sono ritrovato a tremare, ma non potevo fermarmi.» 

Stephen King

«Sulla scia della penna di Joyce Carol Oates, questa scrittrice ci lascia
profondamente turbati. Come lettore riconosci all'istante di essere nelle mani
di un autore maturo e di talento.»

Boston Globe

«Flynn racconta un'indagine grandiosa, ci sono dettagli minimi,
dialoghi rivelatori, indizi che si sfaldano. Soprattutto, ci offre uno sguardo
profondissimo sul lato oscuro delle sue protagoniste.»

Kirkus Reviews

«Un thriller sconcertante che crea dipendenza.»
Chicago Tribune
 

 
GILLIAN FLYNN, sceneggiatrice e critico televisivo, ha raggiunto la fama internazionale con Gone Girl - L'amore bugiardo, il thriller-rivelazione tradotto in 40 paesi che ha ispirato il film di David Fincher con Ben Affleck e Rosamund Pike. Pubblicato in Italia per Rizzoli nel 2014, è una vertiginosa incursione nel lato oscuro del matrimonio, costruita su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringe il lettore a chiedersi se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto.
Primo fra tutti ad aggiudicarsi due Dagger Award in un anno, Sharp Objects è stato il debutto letterario di Gillian Flynn. (Photo credit: © Heidi Jo Brady)


L'INCIPIT DI SHARP OBJECTS

«Il mio maglione nuovo, di un rosso vivace, era davvero orrendo. Secondo il calendario era il 12 maggio, ma la temperatura era precipitata. Così, dopo quattro giorni passati a rabbrividire in maniche di camicia, avevo preferito ricorrere ai saldi, piuttosto che mettermi a rovistare negli scatoloni degli abiti invernali. Primavera a Chicago.
Seduta nel mio cubicolo rivestito di iuta, rimuginavo con lo sguardo fisso sullo schermo del computer. Il mio caso del giorno era un dramma da due soldi. Quattro bambini, fra i due e i sei anni, erano stati trovati chiusi in una stanza nel South Side, con un paio di panini al tonno e un cartone di latte. Erano stati lasciati così per tre giorni, a starnazzare come polli sul tappeto, in mezzo ad avanzi di cibo ed escrementi. La madre era uscita in cerca di crack e si era semplicemente dimenticata di loro. A volte succede. Niente bruciature di sigarette, niente ossa rotte. Solo una lenta e inesorabile discesa nell'oblio. Avevo visto la donna dopo l'arresto: la ventiduenne Tammy Davis, bionda e paffuta, con due pomelli rosei sulle guance, due cerchi perfetti che sembravano stampati. Me la immaginavo seduta su un divano malandato, la bocca stretta intorno alla pipa, uno sbuffo di fumo acre. Poi tutto cominciava a ondeggiare, i bambini che svanivano in lontananza, mentre Tammy riandava con la mente ai tempi della scuola, quando i ragazzi la corteggiavano e lei era la più carina, una tredicenne con il lucidalabbra, che si infilava in bocca un chewing-gum alla cannella prima di farsi baciare.»